Libretto: differenze tra le versioni

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La funzione del libretto, termine che è utilizzato così com'è in quasi tutte le [[lingua (linguistica)|lingue]], nell'economia di un'opera musicale è molto vario: oltre alle parole destinate ad essere cantate, include anche le [[Didascalia|didascalie]] e talvolta una [[prefazione]] e delle [[Nota tipografica|note]]. Alcuni compositori, ad esempio [[Richard Wagner]], scrissero da soli i libretti per le proprie opere, ma la maggior parte si è affidata a letterati professionisti. La gran parte dei libretti deriva da opere letterarie preesistenti, talvolta classici della [[letteratura]]. Ma il libretto è anche una creazione originale, concepita in stretta collaborazione con il compositore, come accade per i libretti che [[Hugo von Hofmannsthal]] scrisse per [[Richard Strauss]].
 
I grandi letterati che puntualizzarono pienamente il genere letterario del melodramma e quindi della librettistica furono [[Ottavio Rinuccini]], [[Apostolo Zeno]], [[Ranieri de' Calzabigi]] e soprattutto [[Pietro Metastasio]] ([[1698]]–[[1782]]) ([[pseudonimo]] di Pietro Trapassi). I suoi libretti furono utilizzati in diverse occasioni da diversi compositori. Un altro librettista affermato del [[XVIII secolo]] fu [[Lorenzo Da Ponte]], che scrisse il libretto per tre delle maggiori opere di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]]. [[Eugène Scribe]] fu uno dei più prolifici librettisti del [[XIX secolo|secolo successivo]], fornendo le parole a [[Giacomo Meyerbeer|Meyerbeer]] (con il quale ebbe una durevole collaborazione), [[Daniel Auber|Auber]], [[Vincenzo Bellini|Bellini]], [[Gaetano Donizetti|Donizetti]], [[Gioachino Rossini|Rossini]] e [[Giuseppe Verdi|Verdi]]. Il duo francese costituito dagli scrittori [[Henri Meilhac]] e [[Ludovic Halévy]] scrisse un vasto numero di libretti per [[opera]] e operetta, apprezzati da [[Jacques Offenbach]], [[Jules Massenet]] e [[Georges Bizet]]. [[Arrigo Boito]], che scrisse libretti, tra gli altri, per [[Giuseppe Verdi]] e [[Amilcare Ponchielli]], compose anche due opere per proprio conto. Un altro importante librettista italiano fu [[Antonio Ghislanzoni]], autore di circa un'ottantina di libretti, tra cui quello dell'[[Aida]] verdiana. A cavallo tra Ottocento e Novecento è da ricordare la coppia composta da [[Luigi Illica]] e [[Giuseppe Giacosa]], che fornì a [[Giacomo Puccini|Puccini]] i libretti di alcune tra le sue opere più famose.
 
Oggi, l'importanza del libretto è generalmente ritenuta minore - ma con tutte le dovute riserve - rispetto a quella della musica, ma per un lungo tratto della storia dell'opera - fino a buona parte del XVIII secolo - il libretto era considerato almeno importante quanto la musica, ed era normalmente l'unico ad essere pubblicato.