Narsete il Grande: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Era figlio di [[Atanagene]] e di [[Bambisch]], sorella del re [[Tiran]]<ref name = Fausto>[[P'awstos Buzandac'i]], ''Storia degli armeni'', Milano: Mimesis, 1997, ISBN 88-85889-88-3</ref>.
Appartenente ad una famiglia dell'alta nobiltà armena, i Gregoridi, alla quale era appartenuto anche [[san Gregorio Illuminatore]], sposò a [[Kayseri|Cesarea]] Sanducht, una principessa mamiconianea. Rimasto vedovo, fu nominato cavaliere da re [[Arsace II di Armenia|Arshak II]] e, pochi anni più tardi, entrò nella gerarchia ecclesiastica e venne eletto ''[[catholicos]]'' nel [[353]].
 
Il suo patriarcato fu decisamente innovativo per l'[[Armenia]]. Fino ad allora infatti la Chiesa armena era stata identificata con la famiglia reale e la nobiltà, mentre Narsete la avvicinò alla credenze e gli usi del popolo armeno. Indetto il concilio di Ashtishat ([[354]]), tramite questo fece promulgare numerose leggi riguardanti: il matrimonio, le festività religiose ed il culto divino. Proibì inoltre i matrimoni fra cugini primi e l'uso di mutilazioni ed altri atti estremi per celebrare il lutto.<ref>{{en}} David Marshall Lang, ''Armenia: Cradle of Civilization'', Boston, Geoge Allen & Unwin, 1970, p. 160</ref> Fece inoltre costruire scuole e ospedali, inviando monaci per tutto il paese a predicare il Vangelo alla popolazione più indigente.