Federica Mogherini: differenze tra le versioni

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== Incarichi governativi ==
=== Ministero degli affari esteri ===
Il 21 febbraio [[2014]] [[Matteo Renzi]] annuncia la sua nomina a [[Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale della Repubblica Italiana|Ministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale]] nell'ambito del suo [[Governo Renzi|primo esecutivo]]. È la terza donna, dopo [[Susanna Agnelli]] e [[Emma Bonino]], a ricoprire la carica ed è, in assoluto, la più giovane a ricoprire talequesto incarico. Il giorno successivo presta giuramento al [[Palazzo del Quirinale]] e assume ufficialmente la carica. Il primo atto ufficiale come ministra degli esteri è stato quello di incontrare, assieme al ministro della difesa, le mogli dei due sottufficiali di Marina [[Crisi diplomatica tra India e Italia del 2012-2014|Massimiliano Latorre e Salvatore Girone]].
 
Venuta alla ribalta della stampa europea per esternazioni di apertura e distensione nei confronti di Mosca nelle prime battute della crisi politica tra [[Russia]] e [[Ucraina]], in un secondo tempo la ministra degli Esteri italiana in visita a Sarajevo ha affermato che avrebbe appoggiato qualsiasi iniziativa volta a estendere le sanzioni contro la Russia. Solo in questa occasione la ministra ha auspicato un pacchetto di sanzioni che andassero a colpire economicamente i cittadini e le aziende russe in netta opposizione con le affermazioni pro [[South Stream]] che l'avevano resa invisa ai media del gruppo dei nuovi paesi membri dell'Unione europea.[[File:Bilateral Kurz Mogherini 2014.jpg|left|thumb|Federica Mogherini con [[Sebastian Kurz]].]]Durante la crisi politica e militare tra le forze Israeliane e i militanti palestinesi di [[Hamas]], si è battuta in prima linea, recandosi spesso in visita al Cairo, affinché fosse raggiunto il prima possibile un accordo che ponesse fine ai bombardamenti nella [[Striscia di Gaza]]. Nell'agosto dello stesso anno assieme alla collega [[Roberta Pinotti|Pinotti]], ha presentato davanti alla Commissioni esteri e difesa di Camere e Senato, la richiesta di inviare armi a sostegno della popolazione dei curdi alle prese con l'avanzata dei jihadisti dell'[[Stato Islamico dell'Iraq e del Levante|ISIS]], escludendo però qualsiasi tipo di intervento da parte delle forze armate Italiane. Successivamente il Consiglio degli affari esteri dell'[[Unione europea]] ha dato il via libera all'Italia e tutti gli stati che hanno deciso di sostenere il popolo dei curdi iracheni nella resistenza contro le milizie dell'Isis tramite il rifornimento di armi.