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== Secolarizzazione ==
Con il ristabilirsi del Sacro Romano Impero adper opera della dinastia salica e sassone tra X e XI secolo, il sistema feudale venne radicalmente cambiato in [[Germania]] ede [[Italia settentrionale]] in una vasta rete di piccoli staterelli, ognuno dei quali godeva di propri privilegi, titoli ede autonomie. Per frenare in Germania la crescente decentralizzazione del potere centrale imperiale a favore delle autonomie locali con la crescita del fenomeno del feudalesimo, a molti vescovati, abbazie e conventi furono concessi e garantiti poteri secolari e i titoli nobiliari come quelli di ''principe'', ''duca'' o ''conte'' vennero riconosciuti massicciamente dagli imperatori. La nomina delle investiture dei vescovi, pertanto, sfociò nella [[lotta per le investiture]].
 
A seguito di queste riforme, quindi, anche vescovi e abati incominciarono a governare i loro possedimenti come veri e propri principi temporali, con l'aggiunta di godere inoltre delle prerogative ecclesiastiche, il che li rendeva molto potenti sotto diversi aspetti. La corruzione endemica e la decadenza che seguirono a questi atti furono tra le cause della riforma protestante nel corso del Cinquecento. La [[controriforma]] ristabilì l'importanza e la rilevanza del [[Principe-Vescovo]], anche se dopo il riconoscimento del principio del "[[cuius regio, eius religio]]" confermato dopo il termine della [[Guerra dei Trent'anni]] con la [[Pace di Vestfalia]], anche il principato vescovile divenne obsoleto e relegato ad aree specifiche e limitate anche nei suoi sovrani ecclesiastici nei poteri e nella loro influenza.
 
Dopo le vittorie sulle armate del [[Sacro Romano Impero]] e con la [[trattato di Lunéville|Pace di Lunéville]], [[Napoleone Bonaparte]] si annetté tutte le terre dell'impero ada ovest del fiume [[Reno]]. L'Imperatore venne ricompensato con la secolarizzazione di alcuni principati vescovili che mantennero formalmente la sola funzione della diocesi.
 
Gli stati ecclesiastici vennero solitamente annessi agli stati secolari confinanti: l'[[diocesi di Ratisbona|Arcivescovato di Ratisbona]] venne elevato a tale carica dopo l'annessione dell'[[diocesi di Magonza|Arcivescovato di Magonza]] e così le terre dei [[Cavalieri Teutonici]] e dei [[Cavalieri Ospitalieri]]. Addirittura, prima il [[Principato arcivescovile di Salisburgo]] e poi il [[Vescovato di Würzburg]] vennero secolarizzati come Granducati e divennero Principati Elettorali.
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{| style="width: 100%; border: 0; margin: 0; padding: 0;"
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==== Vescovati ede Arcivescovati ====
! style="background: transparent; text-align: center !important;" colspan="2" scope="col" |
==== Abbazie, conventi e prevosture ====
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== Mediatizzazione ==
Assieme agli stati ecclesiastici, anche un gran numero di piccoli stati tedeschi scomparvero dopo la [[Guerra dei Trent'anni]], consentendo nell'area germanica la sopravvivenza di solo 300 stati riconosciuti sovrani immediati con diritto di voto al [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]] ede una miriade di piccole signorie che sopravvissero sino all'epoca napoleonica. La sconfitta della [[prima coalizione]] antifrancese ebbe come risultato la secolarizzazione degli stati ecclesiastici e la mediatizzazione di numerose sovranità con l'annessione alla [[Francia]] delle terre ada ovest del [[Reno]]. Nel [[1803]], gran parte delle libere città della Germania, patrimonio quasi millenario dell'impero, scomparvero inglobate da stati maggiori. Il 12 giugno [[1806]], Napoleone stabilì la fondazione della [[Confederazione del Reno]] per assicurare i confini ada est dei domini francesi in Germania. Il 6 agosto [[1806]] l'Imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco II]] abolì ufficialmente il Sacro Romano Impero, preoccupandosi però nel contempo di rafforzare i grandi stati tedeschi consentendo loro l'annessione di alcuni stati minori.
 
Dopo la [[Battaglia di Waterloo]] e l'esilio di Napoleone a Sant'Elena, il [[Congresso di Vienna]] si preoccupò con le potenze vincitrici di ristabilire gli antichi confini dell'Europa. Venne deciso in quella occasione che gli stati mediatizzati non sarebbero stati ricostituiti, ma che tali territori sarebbero rimasti a vantaggio di coloro che li avevano ottenuti.
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Le case dei conti [[Ostein]], [[Sinzendorf]] e [[Wartenberg]] si estinsero dopo la mediatizzazione, ma prima del [[1830]], e perciò non vengono contate tra gli stati mediatizzati. Per diverse ragioni, [[Aspremont-Lynden]], [[Bentinck]], [[Bretzenheim]], [[Limburg-Styrum]] e [[Waldeck-Limpurg]] non vengono talvolta incluse. L'[[Assia-Homburg]] non venne mai considerato uno stato sovrano dalla casata di [[Assia-Darmstadt]] e giuridicamente non venne mediatizzata; l'[[Assia-Kassel]] venne annessa direttamente al [[Regno di Vestfalia]], ma successivamente ebbe restaurata la propria sovranità fino al 1866. [[Schönburg]] passò all'[[Elettorato di Sassonia]] nel XVIII secolo e successivamente venne mediatizzata per insistenza degli elettori stessi.
 
=== Città libere ede imperiali abolite ===
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|}
 
Molti di questi stati dal [[1806]] passarono a far parte della [[Confederazione del Reno]]. Gli ultimi ada essere mediatizzati furono il principato degli [[Arenberg]] (annesso alla Francia nel [[1810]], e non ristabilito nel [[1814]]), quelli di [[Isenburg]] e di [[Leyen]] (mediatizzati nel 1814 dal [[Congresso di Vienna]]), quelli di [[Salm]] (i cui stati sopravvissero dal 1811 al 1813); ede infine quello degli [[Stolberg]] (annesso alla [[Prussia]] nel 1815).
 
Tra il 1806 ede il 1814 vennero mediatizzati tutti gli altri stati creati direttamente da Napoleone in Germania. Questi includevano:
* {{simbolo|Wappen Aschaffenburg.png}} [[Aschaffenburg|Principato di Aschaffenburg]] 1806
* {{simbolo|Wappen Frankfurt am Main.svg}} [[Granducato di Francoforte]] 1814