Esistenza di Dio: differenze tra le versioni

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Le argomentazioni empiriche si basano su [[empirismo|dati empirici]] per dimostrare le proprie conclusioni.
 
* "Nella cornice del [[razionalismo]] scientifico si giunge al credo nella non-esistenza di Dio, non a causa di una certa conoscenza, ma per via di una scala decrescente di metodi. A un estremo, possiamo respingere con fiducia gli dei personali dei creazionisti su solide basi empiriche: la scienza basta a concludere oltre ogni ragionevole dubbio che non c'è mai stata un'alluvione planetaria e che la sequenza evoluzionistica del cosmo non segue nessuna delle due versioni della [[Genesi]]. Più ci spostiamo verso un Dio deistico e definito incoerentemente, più il razionalismo scientifico fruga nella sua cassetta degli attrezzi e si sposta dalla scienza empirica alla filosofia logica informata dalla scienza. In ultima analisi, gli argomenti più convincenti contro un Dio deistico sono la [[Legge di Hume]] e il [[rasoio di Occam]]. Questi sono argomenti filosofici, ma costituiscono anche le fondamenta di tutta la scienza e non possono quindi essere scartati come non-scientifici. La ragione per cui riponiamo la nostra fiducia in questi due principi è perché la loro applicazione nelle scienze empiriche ha portato a spettacolari successi nel corso degli ultimi tre secoli."<ref>[http://psy.ucsd.edu/~eebbesen/Psych110/SciRelig.htm ucsd.edu/~eebbesen] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060514124807/http://psy.ucsd.edu/~eebbesen/Psych110/SciRelig.htm |data=14 maggio 2006 }}</ref>
* L'[[argomentazione delle rivelazioni inconsistenti]] contesta l'esistenza della divinità biblica mediorientale chiamata [[Dio]] come viene descritta nelle sacre scritture, come la [[Tanakh]] [[ebraismo|ebraica]], la [[Bibbia]] [[Cristianesimo|cristiana]] o il [[Corano]] [[Islam|musulmano]], identificando le contraddizioni tra le differenti scritture, quelle all'interno di una singola scrittura o le contraddizioni tra le scritture e i fatti noti.
* La [[teodicea]] (o "problema della giustizia di Dio") in generale e le argomentazioni logiche ed evidenziali del male in particolare, contestano l'esistenza di un dio che sia contemporaneamente onnipotente e omnibenevolo, sostenendo che un tale dio non permetterebbe l'esistenza del [[male]] o della [[sofferenza]] percepibili, la cui esistenza può essere facilmente dimostrata. Tale argomento viene anche detto ''argomento [[morale]]'': se Dio esistesse sarebbe non-morale dal punto di vista della comprensione umana, quindi inutile come riferimento. L'argomento non verte strettamente sull<nowiki>'</nowiki>''esistenza'' di qualsiasi divinità, perciò viene sostenuto anche da [[teismo|teisti]] e altri gruppi oltre che da atei. Inoltre, essendo Dio infinito, per sua stessa natura dovrebbe contenere in sé il male, principio che cozza contro un dogma cattolico che dichiara che da Dio procede solo il bene senza la minima presenza di male in esso. Questo argomento viene contestato dai deisti concependo il male come assenza di bene, che appunto è l'essenza di Dio.
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* Il [[paradosso dell'onnipotenza]] e gli altri [[paradosso teologico|paradossi teologici]], sono una delle molte argomentazioni che sostengono che le definizioni o descrizioni di un Dio sono logicamente contraddittorie, e dimostrano così la sua non esistenza.
* L'[[argomentazione del libero arbitrio]] contesta l'esistenza di un dio onnisciente dotato di [[libero arbitrio]] sostenendo che le due proprietà sono contraddittorie.
* L'[[argomentazione trascendentale della non esistenza di Dio]] contesta l'esistenza di un creatore intelligente, dimostrando che un tale essere renderebbe dipendenti logica e morale, il che è incompatibile con l'affermazione presupposizionalista che esse sono necessarie, e contraddice l'efficacia della scienza. Una linea di argomentazione più generale basata sull'argomentazione trascendentale della non esistenza di Dio,<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.strongatheism.net/atheology/materialist.html materialist apologetics] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> cerca di generalizzare questa argomentazione a tutte le caratteristiche necessarie dell'universo e a tutti i concetti di dio.
* La controargomentazione dell'[[argomentazione cosmologica]] (''"l'uovo o la gallina"'') dichiara che se l'[[universo]] è stato creato da Dio perché doveva avere un creatore, allora Dio a sua volta avrebbe dovuto essere stato creato da un altro dio, e così via. Questo attacca la premessa che l'universo sia la "causa seconda" (dopo Dio, che si sostiene essere la "causa prima"). Una risposta comune a questo è che Dio esiste al di fuori del tempo e dell'universo,<ref>[http://www.godandscience.org/apologetics/xdimgod.html Rich Deem, ''The Extradimensional Nature of God'']</ref> e quindi non necessita di una causa. Questa concezione genera alcuni problemi logici: in primo luogo cozza contro la natura infinita di Dio, non può esistere un "altrove" a un Dio che tutto permea e organizza; in secondo luogo, tale affermazione ricondurrebbe al ''[[rasoio di Occam]]'' facendo coincidere il caso con quello del primo argomento empirico: il modello logico causale non sarebbe più vantaggioso poiché dipende da un elemento senza causa, elemento che quindi è in più rispetto al necessario. Il fatto di spiegare il mondo e l'universo come creazione di dio è un rimandare la spiegazione, per il fatto che ora dall'inspiegabilità dell'universo si passa nell'assai più complessa inspiegabilità di Dio.
* Il [[noncognitivismo teologico]], come usato in letteratura, cerca solitamente di confutare il concetto di Dio mostrando che esso è inverificabile e senza significato.