Spedizioni cesariane in Britannia: differenze tra le versioni

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=== Anno 54 a.C. ===
[[File:England Celtic tribes - South.png|thumb|upright=1.6|Popoli della [[Britannia]] meridionale contro cui Cesare combatté la seconda campagna.]]
La seconda invasione fu lanciata l'anno successivo <ref>[[Cicerone]], ''Lettere agli amici'' [[Wikisource:Letters to friends/7.6|7.6]], [[Wikisource:Letters to friends/7.7|7.7]], [[Wikisource:Letters to friends/7.8|7.8]], [[Wikisource:Letters to friends/7.10|7.10]], [[Wikisource:Letters to friends/7.17|7.17]]; ''Lettere al fratello Quinto'' [[Wikisource:Letters to his brother Quintus/2.13|2.13]], [[Wikisource:Letters to his brother Quintus/2.15|2.15]], [[Wikisource:Letters to his brother Quintus/3.1|3.1]]; ''Lettere ad Attico'' [[Wikisource:Letters to Atticus/4.15|4.15]], [[Wikisource:Letters to Atticus/4.17|4.17]], [[Wikisource:Letters to Atticus/4.18|4.18]]</ref>, questa volta con una forza militare ben più consistente: 5 legioni e 2.000 cavalieri a bordo di oltre 800 navi. All'imbrunire del 24 luglio Cesare salpò ed alle prime ore dell'alba era davanti a Dover, ma questa volta i Britanni, in minoranza, si ritirarono a presidiare le alture. Questa volta, lo sbarco avvenne più a nord, tra [[Sandwich Bay]] e [[Pegwell Bay]].
 
Al momento dello sbarco i [[Britanni]], non opposero alcuna resistenza. Cesare, dopo aver lasciato sul lido a guardia della flotta 10 coorti e 300 cavalieri (sotto il comando di un certo [[Quinto Atrio]]), marciò rapidamente verso l'interno per circa 12 miglia, trovandosi poco distante dal nemico. Lo scontro che ne conseguì portò alla vittoria romana sui Britanni, i quali si erano arroccati in una posizione più elevata con la loro cavalleria ed i carri da guerra, in attesa di attaccare le truppe romane a valle<ref>Cesare, ''[[De bello Gallico]]'', V, 9.</ref>. La mattina seguente, mentre Cesare aveva inviato fanti e cavalieri ad inseguire i fuggiaschi nemici, arrivarono presso il campo del generale romano alcuni cavalieri inviati da [[Quinto Atrio]] per informarlo che nella precedente notte una grande tempesta aveva danneggiato quasi tutte le navi.<ref>Cesare, ''[[De bello Gallico]]'', V, 10.</ref> Cesare, richiamate le legioni e la cavalleria, tornò presso la flotta per constatarne i danni, disporre la riparazione degli scafi meno danneggiati e trarla tutta in secca, costruendo attorno ad essa un vallo di protezione fino al suo ritorno. Al termine delle operazioni raggiunse le legioni che aveva lasciato ad una ventina di km dal lido, scoprendo che nei dieci giorni un cui si era assentato, si erano radunate attorno al [[castrum|campo romano]] numerosi armati dei [[Britanni]], sotto l'alto comando di un certo [[Cassivellauno]] (che regnava sulle genti a nord del [[Tamigi]]).<ref>Cesare, ''[[De bello Gallico]]'', V, 11; Cicerone, ''Lettere al fratello Quinto'' [[Wikisource:Letters to his brother Quintus/3.1|3.1]]</ref>