Filologia: differenze tra le versioni

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[[File:Aveu René 3.jpg|thumb|upright=1.2|Un manoscritto miniato]]
La '''filologia''' (dal [[lingua greca|greco]] φιλoλογία, composto da φίλος ''phìlos'' "amante, amico" e λόγος ''lògos'' "parola, discorso": "interesse per lo studio delle parole"), secondo l’accezione comune attuale, è un insieme di discipline che studia i [[Testo|testi]] di varia natura (letterari, storici, politologici, economici, giuridici, ecc.), da quelli antichi a quelli contemporanei, al fine della ricostruzione della loro forma originaria attraverso l’analisi critica e comparativa delle [[Fonte testuale|fonti]] che li testimoniano, e pervenire, mediante varie metodologie di indagine, ad un’interpretazione che sia la più corretta possibile. Lo stesso [[Alberto Varvaro]], uno dei massimi filologi, evidenzia come qualsiasi testo inerente qualsiasi sapere, nonché sia scritto che orale, può e deve essere trattato con i metodi e gli strumenti della filologia<ref>{{Cita libro|autore=A. Varvaro|titolo=Prima lezione di filologia|editore=Editori Laterza|p=28-29.}}</ref>. Dunque, la filologia non identifica un ambito d'indagine, ma un metodo e perciò applicabile a qualsiasi branca del sapere.
 
== Storia ==
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* altre filologie come la [[Lingue celtiche|celtica]], la [[Lingue baltiche|baltica]], l'[[Lingua persiana|iranica]], l'[[Lingua armena|armena]], ecc.
Di recente acquisizione teorica è la ''filologia del testo'' che si prefige di garantire la ricostruzione e l'interpretazione autentica di qualsiasi branca del sapere, oltre alla [[filologia cognitiva|''filologia cognitiva'']], che si occupa dell'applicazione alla filologia delle categorie della [[psicologia]] e della [[linguistica cognitiva]].
 
== Note ==