Va, pensiero: differenze tra le versioni
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[[File:Va, pensiero.jpg|upright=1.8|thumb|Melodia e primo verso del "Va, pensiero"]]
'''''Va''<ref>La grafia Va' è oggi più diffusa (nella lingua odierna si tratta di un'[[Apocope#Troncamenti con apostrofo|apocope]]), ma nel libretto originale l'apostrofo manca, com'era normale all'epoca.</ref>'', pensiero''''' ('''''Va, pensiero, sull'ali dorate''''') è uno dei [[Coro (opera)|cori]] più noti della storia dell'[[opera]], collocato nella parte terza del ''[[Nabucco]]'' di [[Giuseppe Verdi]] ([[1842]]), dove viene cantato dagli [[Ebrei]] prigionieri in [[Babilonia]].
Il poeta [[Temistocle Solera]] scrisse i [[verso|versi]] ispirandosi al [[salmo 137]], ''Super flumina Babylonis'' (''Sui fiumi di Babilonia'').
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== Analisi lessicale e sintattica ==
Le principali particolarità lessicali di ''Va pensiero'' riguardano la presenza di termini aulici, come voleva la prassi di prosa e poesia ottocentesca. In particolare: ''clivi'', ''olezzano'', ''membranza'', ''favella'', ''fatidici'', ''traggi'', ''concento'', nonché i nomi propri ''Sionne'' e ''Solima'', dove Sionne indica la fortezza di [[Gerusalemme]], situata sul
Lo stile elevato corrisponde non solo ad una scelta lessicale classica, di sapore latino, ma è tesa anche a rispettare la [[prosodia]], la lunghezza dei versi e le rime, che contrassegnano la composizione.
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