Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi: differenze tra le versioni

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|Architetto =
|Costruzione = Locali dell'ex macello, mercato Ittico e frigorifero comunale
|Apertura = 7,30 -Servizi per l'utenza:(lunedì-sabato)8,15
|Chiusura = 19,00 - Servizi per l'utenza 18,45 (lunedì-venerdì); 13.15 (sabato)
}}
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La '''biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi''' è una [[biblioteca]] nazionale italiana di [[Bari]].
 
Venne creata nel [[1875]] e fu aperta al pubblico nel [[1877]], a partire dal nucleo documentale donato il 5 aprile [[1865]] dal [[Senato del Regno d'Italia|senatore]] [[Girolamo Sagarriga Visconti-Volpi]] per essere la biblioteca civica del [[Bari|comune di Bari]]<ref name="ReferenceA">{{cita libro | cognome= | nome=| autore= Ministero per i beni e le attività culturali| titolo=Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali | editore=Ed. di Storia e Letteratura | città= Roma| anno=2002 |pagine =16}}</ref>. Venne gestita da un consorzio formato dal comune di Bari e dalla provincia di [[Terra di Bari (provincia)|provincia di Terra di Bari]] dal [[1884]] al [[1958]], quando divenne di proprietà statale assumendo l'appellativo di "biblioteca nazionale"<ref>Legge n. 330 del 28 marzo 1958</ref>.
Dal [[1992]] la biblioteca aderisce al [[Servizio bibliotecario nazionale]]<ref name="Sito Biblioteche pubbliche statali">{{collegamento interrotto|1=[http://www.bibliotechepubblichestatali.it/genera.jsp?id=135 Sito Biblioteche pubbliche statali] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
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[[File:Sagarriga Visconti Volpi.JPG|thumb|left|Busto di Girolamo Sagarriga Visconti-Volpi, conservato all'interno della Biblioteca nazionale]]
Il primo nucleo documentale della Biblioteca era formato da circa 2000 volumi e venne creato nel 1865 dal [[Senato del Regno d'Italia|senatore]] barese [[Girolamo Sagarriga Visconti-Volpi]], che donò al comune di Bari la propria collezione di libri con lo scopo di creare una biblioteca pubblica. Girolamo Sagarriga Visconti-Volpi donò alla biblioteca anche una [[rendita (diritto)|rendita]] annua, che le permettesse l'acquisto di altri scritti.
A partire dal [[1866]], questo fondo iniziale si allargò rapidamente con l'apporto dei documenti provenienti dalle congregazioni religiose soppresse in quell'anno dallo stato italiano e da donazioni di famiglie della provincia di [[Terra di Bari (provincia)|provincia di Terra di Bari]]<ref name="Sito Biblioteche pubbliche statali"/>.
Al momento dell'apertura al pubblico nel 1877, la biblioteca contava 8.500 opere in 14.000 volumi<ref name="ReferenceA"/>.
 
Questa formazione eterogenea per provenienza e la distanza temporale dalla creazione del primo fondo all'apertura della biblioteca hanno reso difficoltosa, nei primi tempi, la definizione di un criterio per l'archiviazione del materiale documentale<ref name="ReferenceB">{{cita libro | cognome= | nome=| autore= Ministero per i beni e le attività culturali| titolo=Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali | editore=Ed. di Storia e Letteratura | città= Roma| anno=2002 |pagine =17}}</ref>.
 
Per disposizione di [[legge]], dal [[1906]] la biblioteca riceve una copia di tutto ciò che viene stampato in [[provincia di Bari]]<ref name="Sito Biblioteche pubbliche statali"/>. Per questo motivo, e a causa dell'istituzione dell'Università, a partire dagli [[anni 1920|anni venti]] ebbe una rapida crescita, tanto da divenire al biblioteca più grande di Puglia<ref name="ReferenceA"/>.
 
Nel [[1985]] venne creato un fondo per la creazione dell'“Archivio regionale del libro”, finalizzato all'acquisizione dei libri editi in Puglia. Dal [[2006]] una nuova legge stabilì che dovesse essere dato alla biblioteca un esemplare di qualunque stampato prodotto in [[Puglia]]<ref name="Sito Biblioteche pubbliche statali"/>.