Leverano: differenze tra le versioni

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La cittadina sorge come accampamento di profughi provenienti dai casali, ''Sant'Angelo'' e ''Torricella'', distrutti da [[Totila]], re dei [[Goti]], nel 540 d.C. Il piccolo insediamento fu attaccato e cancellato nel [[IX secolo]] dai [[Saraceni]] ma venne in seguito ricostruito e potenziato dai [[Normanni]] che vi impiantarono una modesta torre in legno. Nel [[1220]], [[Federico II di Svevia|Federico II]] la riedificò in pietra. La torre, a pianta quadrata alta 28 metri, ha i prospetti orientati secondo i punti cardinali ed è provvista di [[Merlo (architettura)|merli]]. Nel [[XIII secolo]], Leverano entrò a far parte della Contea di [[Copertino]], assieme ai territori di [[Galatone]] e [[Veglie]]. Nel [[XIV secolo]] divenne feudo dei ''Bilotta'' e dei ''De Bugiaco''. Nel [[XV secolo]] il casale fu dotato di mura fatte costruire dal feudatario [[Tristano di Chiaromonte]], conte di Copertino, che aveva trasformato la dirutta torre in masseria. Passò successivamente agli [[Orsini del Balzo]], a [[Federico d'Aragona]], ai ''Castriota Granai'', ai ''Francina Villant'', ai ''del Tufo'', ai ''Pinelli'' ed infine ai ''Pignatelli di Belmonte'' i quali rimasero feudatari fino al 1806, anno in cui [[Giuseppe Bonaparte]] pose fine alla feudalità.
 
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] dal 12 agosto 1944 arriva il [[155º Gruppo]] che resta fino al 28 ottobre successivo.
 
=== Simboli ===