Cavalieri templari: differenze tra le versioni

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Oltre che in [[Palestina]], l'Ordine combatté successivamente anche nella ''[[Reconquista]]'' di [[Spagna]] e [[Portogallo]], guadagnandosi estesi possedimenti e numerosi castelli lungo le frontiere tra le terre cattoliche e quelle musulmane. Arrivarono ad ereditare, insieme con gli altri [[Ordini religiosi cavallereschi|Ordini militari]], il [[Aragona|Regno d'Aragona]], che però rifiutarono dopo lunghe trattative.
 
=== Caduta e soppressionesospensione ===
Dopo la caduta di [[San Giovanni d'Acri]] nel [[1291]], trecento baroni crociati, francesi e germanici, alla guida di Giovanni di Montfort (Maestro dei Templari) sbarcarono a [[Cipro]] e qui vissero come monaci eremiti (distribuiti in vari eremi), onorati e tenuti per santi dalla popolazione locale. L'Ordine, comunque, dopo la definitiva perdita degli Stati Latini in Terra Santa, si avviò al tramonto: la ragione fondamentale per la quale era nato, due secoli prima, era ormai venuta meno. Il suo scioglimento, tuttavia, non fu mosso per via ordinaria dalla Santa Chiesa, ma attraverso una serie di accuse infamanti esposte dal [[Sovrani di Francia|re di Francia]] [[Filippo IV di Francia|Filippo IV]] ''il Bello'', desideroso di azzerare i propri debiti e impossessarsi del patrimonio templare, riducendo nel contempo il potere della Chiesa.
[[File:Templars Burning.jpg|thumb|Il rogo sul quale arsero vivi l'ultimo Maestro [[Jacques de Molay]] e [[Geoffrey de Charnay]], acceso su di un'isoletta sulla [[Senna]] a [[Parigi]], davanti alla [[Cattedrale di Notre-Dame]], il 18 marzo [[1314]] (manoscritto della fine del XIV secolo).]]
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Il 12 agosto [[1308]] con la bolla ''Faciens misericordam'' furono definite le accuse portate contro il Tempio. Il re fece avviare dal 1308 sino al [[1312]], grazie anche alla debolezza di papa Clemente V, diversi processi tesi a dimostrare le colpe dei cavalieri rosso-crociati di Parigi, Brindisi, [[Penne (Italia)|Penne]], [[Chieti]] e Cipro. Nel generale clima di condanna ci fu l'eccezione rappresentata da [[Rinaldo da Concorezzo]], [[arcidiocesi di Ravenna-Cervia|arcivescovo di Ravenna]] e responsabile del processo per l'Italia settentrionale: egli assolse i cavalieri e condannò l'uso della tortura per estorcere confessioni (concilio provinciale di Ravenna, [[1311]]).
 
L'Ordine fu ufficialmente soppressosospeso in via amministrativa con la bolla ''Vox in excelso''<ref>[http://www.totustuus.biz/users/denziger/cl5voxin.htm Testo della bolla papale ''Vox in Excelso'' del 1312] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050422145136/http://www.totustuus.biz/users/denziger/cl5voxin.htm |data=22 aprile 2005 }}</ref> del 3 aprile [[1312]] ed i suoi beni trasferiti ai [[Cavalieri Ospitalieri]] il 2 maggio seguente (bolla ''Ad providam''). [[Jacques de Molay]], l'ultimo gran maestro dell'Ordine, il quale in un primo momento aveva confermato le accuse, le ritrattò, venendo arso sul rogo assieme a Geoffrey de Charnay il 18 marzo [[1314]] davanti alla cattedrale di [[Parigi]], sull'isola della [[Senna]] detta ''dei giudei''.
 
[[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]] distrusse il sistema bancario dei templari, e, benché una bolla papale avesse trasferito tutti gli averi dei Templari agli Ospitalieri, riuscì ad addurre a sé parte del tesoro. Questi eventi e le originali operazioni bancarie dei templari sui beni depositati, che furono improvvisamente mobilitati, costituirono due dei molti passaggi verso un sistema di stampo militare per riprendere il controllo delle finanze europee, rimuovendo questo potere dalle mani della Chiesa. Visto il destino dei templari, gli Ospitalieri di San Giovanni furono ugualmente convinti a cessare le proprie operazioni bancarie.