Antonino Pio: differenze tra le versioni

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Gli ultimi anni di [[Adriano]] furono angustiati da una dolorosa malattia e dal problema della successione. Dione riporta l'episodio, non necessariamente vero, di una conversazione al tavolo da pranzo in cui si fecero i nomi di dieci possibili successori,<ref>{{cita|Cassio Dione|69, 17}}.</ref> tra i quali sembra che Adriano avesse scelto [[Lucio Giulio Urso Serviano]].
 
Serviano aveva più di novant'anni, ma aveva sposato la sorella di Adriano, e il loro nipote, Gneo Pedanio Fusco Salinatore, allora diciottenne, era l'unico parente di sangue di Adriano. Ma non c'è nessuna prova che Adriano abbia considerato di farlo suo erede, e Serviano era chiaramente troppo vecchio. Quel che accadde poiOltretutto, veraforse congiuraper omano no,di nonuna possiamo dirlocongiura, ma sia Serviano che Fusco vennero uccisi in circostanze che a molti senatori ricordarono l'affare dei quattro ex consolari all'inizio del regno.
 
Alla fine del [[136]] Adriano rischiò di morire per emorragia. Convalescente nella [[villa Adriana|sua villa]] di [[Tivoli]], scelse inizialmente Lucio Ceionio Commodo (conosciuto poi come [[Lucio Elio Vero]]) come suo successore, adottandolo come suo figlio contro la volontà delle persone a lui vicine. Dopo una breve permanenza lungo la [[limes danubiano|frontiera del Danubio]], Lucio tornò a Roma per pronunciarvi, il primo giorno del [[138]], un discorso davanti al Senato riunito. La notte prima del discorso, però, si ammalò e morì di emorragia nel corso della giornata. Il 24 gennaio del 138 Adriano scelse allora Aurelio Antonino come suo nuovo successore.<ref>{{Cita|Birley 1990|pp. 51-52}}.</ref> Si trattava del consolare Tito Aurelio Fulvo Boionio Arrio Antonino.