Risurrezione di Gesù: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Lea Streal (discussione | contributi)
spostato commento sull'imbalsamazione nel punto più opportuno: "cadono in gravi contraddizioni ecc." è riferita agli storici, e quindi necessita condizionale
Lea Streal (discussione | contributi)
separazione note/riferimenti
Riga 7:
 
==Sinossi evangelica==
Secondo la testimonianza concorde dei [[vangeli]], il terzo giorno dopo la deposizione nel sepolcro Gesù è risorto (I giorno: venerdì, morte e deposizione; III giorno: domenica, resurrezione). I vangeli non descrivono direttamente l'evento, che non ha avuto testimoni diretti ma solo la testimonianza della [[tomba vuota]] e le apparizioni alle discepole e agli apostoli. La scoperta avvenne all'alba del giorno dopo il sabato, cioè [[domenica]] mattina, quando [[Maria Maddalena]] - sola o con altre donne, il cui numero varia a seconda del resoconto evangelico<ref group="Nota">La donna che si reca al sepolcro la domenica della risurrezione è solo una secondo [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]], sono invece due secondo [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]], tre secondo [[Vangelo secondo Marco|Marco]] e almeno cinque secondo [[Vangelo secondo Luca|Luca]] ({{passo biblico|Gv20,1; Mt28,1; Mc16,1; Lc24,1-10}}).</ref> - si recarono al sepolcro per completare l'imbalsamazione del cadavere<ref>{{passo biblico|Mc16,1}}.</ref>, lasciata in sospeso il venerdì sera per il sopraggiungere del tramonto, inizio del sabato; secondo il [[Vangelo secondo Giovanni|Vangelo di Giovanni]], invece, si recò al sepolcro la sola Maddalena, ma non a quello scopo, in quanto il cadavere era già stato trattato il venerdì della deposizione<ref group="Nota">Lo stesso vangelo precisa, inoltre, che il cadavere di Gesù fu trattato il venerdì "''com'è usanza seppellire per i Giudei''", ovvero con la preparazione completa per la sepoltura - sopra meglio descritta - e quindi la domenica non sarebbe stata più necessaria alcuna ulteriore operazione ({{passo biblico|Gv19,38-42}}).</ref> da [[Giuseppe di Arimatea]] e [[Nicodemo (discepolo di Gesù)|Nicodemo]].<ref>Adriana Destro e Mauro Pesce, La morte di Gesù, Rizzoli, 2014, pp. 141-142,154-155,294,296, ISBN 978-88-17-07429-2.</ref>
 
Secondo i credenti, come avviene solitamente per molti altri eventi evangelici, i resoconti sono concordi per gli elementi fondamentali dell'evento ma presentano difformi i particolari secondari.{{Senza fonte}} Gli storici nutrono, invece, parecchie perplessità sull'accuratezza storica dei vangeli canonici in merito alla risurrezione<ref>{{passo biblico|Mc15,42-47; Mc16; Gv19,38-42; 20; Lc23,50-56; 24; Mt27,57-66; 28}}.</ref>, riguardo alla quale gli stessi vangeli cadrebbero in gravi contraddizioni non conciliabili, oltre a dissentire su quasi tutti i dettagli.<ref>Bart Ehrman, E Gesù diventò Dio, Nessun Dogma Editore, 2017, pp. 116-119, ISBN 978-88-98602-36-0.</ref><ref>Adriana Destro e Mauro Pesce, La morte di Gesù, Rizzoli, 2014, p. 168,185-186, ISBN 978-88-17-07429-2.</ref>
Riga 20:
| colspan="5"|[[Crocifissione di Gesù|Morte in croce]] e [[Deposizione nel sepolcro]]
|-
| Dopo il sabato all'alba<ref group="Nota">L'originale [[lingua greca|greco]] "il chiarore del primo giorno della settimana" (per gli ebrei il giorno cominciava al tramonto) può indicare l'inizio della notte tra sabato e domenica, cf. [[Bibbia TOB]], nota a Mt 28,1</ref> [[Maria Maddalena]] e l'[[Maria di Cleofa|altra Maria]] al sepolcro <small>({{passo biblico|Mt|28,1}})</small>
| Passato il sabato all'alba [[Maria Maddalena]], [[Maria di Giacomo]] e [[Salome (discepola di Gesù)|Salome]] al sepolcro <small>({{passo biblico|Mc|16,1-2}})</small>
| Passato il sabato di mattino presto [[Maria Maddalena]], [[Santa Giovanna la Mirofora|Giovanna]], [[Maria di Giacomo]] e altre (v. 10) al sepolcro <small>({{passo biblico|Lc|24,1}})</small>
| Il primo giorno della settimana quand'era ancora buio [[Maria Maddalena]] (e altre)<ref group="Nota">Giovanni mette in scena esplicitamente la sola Maddalena ma nel versetto successivo ({{passo biblico|Gv|20,2}}) questa riferisce "non sappiamo dove l'hanno posto", confermando la presenza di più donne al sepolcro.</ref> al sepolcro <small>({{passo biblico|Gv|20,1}})</small>
| rowspan="5"| "Gesù Cristo... è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture" <small>({{passo biblico|1Cor15,3-4}})</small><ref group="Nota">È il più antico riferimento relativo alla risurrezione e alle apparizioni di Gesù, databile alla primavera del 56 (vedi [[Bibbia TOB]], p. 2608).</ref><br />
"Gesù Cristo... costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti" <small>({{passo biblico|Rm1,3-4}})</small><br />"Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo" <small>({{passo biblico|2Tm2,8}})</small><br />"Gesù di Nazaret... Dio lo ha risuscitato" <small>({{passo biblico|At2,22-24}})</small><br />
e ''passim''
Riga 39:
|-
| Partenza dal sepolcro, apparizione di Gesù alle donne <small>({{passo biblico|Mt|28,8-10}})</small>
| Fuga dal sepolcro <small>({{passo biblico|Mc|16,8}})</small>; apparizione di Gesù a [[Maria Maddalena]] <small>({{passo biblico|Mc|16,9}})<ref group="Nota">I versetti 9-11 sono aggiunte successive alla originale redazione del Vangelo di Marco e riassumono sommariamente le varie apparizioni di Gesù.</ref>
|
| Nel sepolcro apparizione di Gesù, ''[[noli me tangere]]'' <small>({{passo biblico|Gv|20,14-17}})</small>
Riga 94:
[[File:Francesco Buoneri, called Cecco del Caravaggio - The Resurrection - Google Art Project.jpg|thumb|Risurrezione di Gesù, [[Francesco Buoneri]], 1619–20]]
 
L'accuratezza storica dei vangeli canonici - in merito alla ricostruzione degli avvenimenti legati alla morte e risurrezione di Gesù - pone parecchie perplessità agli storici; in particolare, sulla risurrezione<ref>{{passo biblico|Mc15,42-47; Mc16; Gv19,38-42; 20; Lc23,50-56; 24; Mt27,57-66; 28}}.</ref> gli stessi vangeli cadono in contraddizioni spesso gravi e non conciliabili, oltre a dissentire su quasi tutti i dettagli.<ref>Bart Ehrman, E Gesù diventò Dio, Nessun Dogma Editore, 2017, pp. 116-119, ISBN 978-88-98602-36-0.</ref><ref>Adriana Destro e Mauro Pesce, La morte di Gesù, Rizzoli, 2014, p. 168,185-186, ISBN 978-88-17-07429-2.</ref> Ad esempio, la donna che si reca al sepolcro la domenica della risurrezione è solo una secondo [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]], sono invece due secondo [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]], tre secondo [[Vangelo secondo Marco|Marco]] e almeno cinque secondo [[Vangelo secondo Luca|Luca]]; il momento in cui le donne si recano al sepolcro è prima dell'alba secondo Giovanni e all'alba, secondo invece i sinottici; inoltre, secondo i vangeli di Marco, Giovanni e Luca, le donne che arrivano al sepolcro trovano la pietra all'ingresso già rotolata, mentre invece, secondo il Vangelo di Matteo, trovano il sepolcro chiuso e un angelo che, dopo "''un gran terremoto''", scende dal cielo e rotola la pietra dall'ingresso, per poi sedervisi sopra. Anche in merito agli angeli che le donne trovano al sepolcro vi sono più divergenze: secondo i vangeli di Matteo e Marco, l'angelo è uno solo, mentre invece, secondo i vangeli di Luca e Giovanni, sono due; gli stessi angeli, peraltro, quando vengono visti sono fuori dal sepolcro per Matteo, mentre invece dentro il sepolcro per Marco e Giovanni. Il [[Vangelo secondo Giovanni]] - in merito al momento in cui il/gli angelo/i vengono visti e parlano alla/e donna/e - segue inoltre un diverso schema degli eventi rispetto agli altri tre vangeli<ref>{{passo biblico|Gv20,1-13; Mc16,1-8; Lc24,1-9; Mt28,1-8}}.</ref>: nei [[Vangeli sinottici|sinottici]], infatti, il/gli angelo/i vengono visti dalle donne appena queste arrivano al sepolcro vuoto al mattino della domenica mentre invece in Giovanni la donna che arriva la mattina al sepolcro vuoto non vi si ferma ma corre ad avvisare i discepoli e, dopo esser tornata al sepolcro con due di loro, solo quando questi se ne saranno andati vedrà gli angeli dentro il sepolcro stesso. Inoltre, secondo Matteo, Luca e Giovanni le donne dal sepolcro corrono ad avvisare i discepoli, mentre all'opposto secondo Marco non dicono niente a nessuno perché hanno paura. <br>I resoconti evangelici non si conciliano neppure in merito al luogo della prima apparizione di Gesù agli apostoli<ref>{{passo biblico|Lc24,33-37; Gv20,10-26; Mt28,5-20; Mc16,5-20}}.</ref>, che in entrambi i casi seguivano le indicazioni precedentemente date loro: secondo i vangeli di [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]] e [[Vangelo secondo Luca|Luca]] avviene a [[Gerusalemme]], mentre invece i vangeli di [[Vangelo secondo Marco|Marco]] e [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] pongono entrambi l'episodio in [[Galilea]]. Anche lo storico e sacerdote cattolico [[Raymond Edward Brown|Raymond Brown]]<ref>Raymond E. Brown, La morte del Messia: un commentario ai Racconti della Passione nei quattro vangeli, Queriniana Editore, 2007.</ref> ammette come i vari resoconti evangelici si riferiscano alla stessa apparizione pur collocandola in modo contraddittorio: «Va quindi respinta la tesi che i vangeli possano essere armonizzati mediante una risistemazione in virtù della quale Gesù appare varie volte ai Dodici, prima a Gerusalemme e poi in Galilea». Si consideri, altresì, che secondo il Vangelo di Luca<ref group="Nota">''«E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».''({{passo biblico|Lc24,49}}).</ref> - creando ulteriori discrepanze tra le varie versioni - Gesù il giorno della Risurrezione proibisce agli apostoli di lasciare Gerusalemme fino a quando non avessero ricevuto la potenza dello Spirito, il che avverrà oltre 40 giorni dopo<ref group="Nota">''Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo.''({{passo biblico|At2,1-5}}).</ref>, successivamente anche alla sua [[Ascensione di Gesù|Ascensione]]<ref group="Nota">Questo sia secondo Luca - che pone l'Ascensione il giorno stesso della Risurrezione, ovvero poco dopo aver impartito ai discepoli l'ordine citato di non lasciare Gerusalemme - sia secondo gli Atti degli Apostoli, che invece pongono l'Ascensione 40 giorni dopo.</ref>; Gerusalemme è in Giudea e dista dalla Galilea circa duecento chilometri: per percorrere il tragitto da Gerusalemme a Cafarnao a piedi occorre almeno una settimana, tenendo anche presente che gli Ebrei il sabato non potevano viaggiare. All'interno degli stessi vangeli, vi sono poi ulteriori discordanze incrociate sulla prima apparizione di Gesù agli apostoli: [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]] e [[Vangelo secondo Luca|Luca]] pongono entrambi l'episodio a Gerusalemme ma Giovanni dice di fronte a 10 apostoli (mancando Tommaso) mentre Luca dice di fronte a tutti e 11 gli apostoli<ref group="Nota">Gli apostoli vivi al momento della prima apparizione di Gesù erano undici: [[Giuda Iscariota|Giuda]] - secondo il Vangelo di Matteo, che dà una tempistica precisa del fatto ({{passo biblico|Mt27,1-11}}) - si era suicidato prima della crocifissione di Gesù e il nuovo dodicesimo apostolo (Mattia) - secondo gli [[Atti degli Apostoli]] - fu eletto solo dopo l'ascensione di Gesù e quindi dopo la fine delle apparizioni.</ref>; invece, [[Vangelo secondo Marco|Marco]] e [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] pongono entrambi l'episodio in Galilea ma Marco dice che avviene in una mensa e Matteo dice che avviene su un monte; inoltre, in merito all'ordine dato agli apostoli di recarsi in Galilea dopo la risurrezione, secondo il Vangelo di Marco è un angelo che dà tale ordine, mentre secondo il Vangelo di Matteo è Gesù stesso a darlo.<ref>Bart Ehrman, E Gesù diventò Dio, Nessun Dogma Editore, 2017, pp. 116-119,152, ISBN 978-88-98602-36-0.</ref><ref>Adriana Destro e Mauro Pesce, La morte di Gesù, Rizzoli, 2014, p. 168,185-186, ISBN 978-88-17-07429-2.</ref><ref>Franco Tommasi, Non c'è Cristo che tenga, Manni Editori, 2014, p. 87, ISBN 978-88-6266-550-6.</ref><ref>Paolo Flores d'Arcais, Gesù. L'invenzione del Dio cristiano, add Editore, 2011, p. 34, ISBN 978-88-96873-33-5.</ref><ref>William Henry Burr, Dio non è onnipotente, Stampa Alternativa, 2008, p. 77-78, ISBN 978-88-6222-025-5.</ref><ref>Bart Ehrman, I Cristianesimi perduti, Carocci Editore, 2005, pp. 218-219, ISBN 978-88-430-6688-9.</ref> <br>Infine, anche in merito all'ascensione di Gesù<ref>{{passo biblico|Lc24,1-52; At1,3-12}}.</ref> i resoconti neotestamentari non concordano: per il [[Vangelo secondo Luca]] avviene nel giorno stesso della risurrezione, mentre invece, secondo gli [[Atti degli Apostoli]], avviene dopo 40 giorni, durante i quali Gesù appare agli apostoli "''con molte prove''".<ref>Bart Ehrman, Gesù non l'ha mai detto - Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei vangeli, Mondadori, 2007, p. 195, ISBN 978-88-04-57996-0.</ref><ref>Franco Tommasi, Non c'è Cristo che tenga, Manni Editori, 2014, pp. 85,87, ISBN 978-88-6266-550-6.</ref><ref>Bruce Kent, Come mai? Gli sconvolgenti errori presenti nei Vangeli e nella Bibbia, Amazon, 2015, p. 31, ISBN 978-1514337769.</ref><ref>Paolo Flores d'Arcais, Gesù. L'invenzione del Dio cristiano, add Editore, 2011, p. 34, ISBN 978-8896873-33-5</ref><ref>Bart Ehrman, Il Nuovo Testamento, Carocci Editore, 2015, pp. 170,275, ISBN 978-88-430-7821-9.</ref>
 
Secondo la grande maggioranza degli studiosi, i testi evangelici si sono formati gradualmente nel corso del tempo attraverso aggiunte e modificazioni successive delle prime versioni scritte, che risalgono a 35-40 anni dopo la morte di Gesù: un lasso di tempo sufficiente a riadattare il racconto alle esigenze bibliche e spirituali dei cristiani dell'epoca.<ref>[[Corrado Augias]], [[Mauro Pesce]], "Inchiesta su Gesù", Mondadori, 2006, ISBN 978-88-04-57132-2.</ref> Le contraddizioni interne ai vangeli sono quindi la logica conseguenza della formazione degli stessi: secondo l'ipotesi storica maggiormente condivisa, gli autori del [[Vangelo secondo Marco]] scrissero - al di fuori della Palestina e in greco, come avvenne anche per gli altri tre vangeli canonici - verso il 65-70 d.C., basandosi su tradizioni prevalentemente orali; i due vangeli successivi di [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] e [[Vangelo secondo Luca|Luca]] furono composti attorno al 80-85 d.C. e presero come fonte principale proprio il Vangelo di Marco ma aggiunsero anche altre fonti - in comune e personali - e iniziarono quindi a distinguersi nelle versioni dei vari episodi narrati; per ultimo, verso il 90-95 d.C. fu composto il [[Vangelo secondo Giovanni|Vangelo di Giovanni]], che si discosta ancor maggiormente dagli altri vangeli canonici ed è considerato il meno storico.<ref>Adriana Destro e Mauro Pesce, Il racconto e la scrittura. Introduzione alla lettura dei vangeli, Carocci Editore, 2014,pp. 35-48, ISBN 978-88-430-7411-2.</ref><ref>Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 2299, ISBN 978-88-10-82031-5.</ref><ref>Bart Ehrman, Sotto falso nome, Carocci Editore, 2012, pp. 229-230, ISBN 978-88-430-6627-8.</ref><ref>Bart Ehrman, Prima dei vangeli, Carocci Editore, 2017, pp. 58-63,78-79, ISBN 978-88-430-8869-0.</ref><ref>Bart Ehrman, E Gesù diventò Dio, Nessun Dogma Editore, 2017, pp. 78-82, ISBN 978-88-98602-36-0.</ref> <br>Oltre a ciò, in tutti gli scritti neotestamentari sono presenti errori e alterazioni, legati alle successive fasi di copiatura manuale degli scritti<ref group="Nota">Dei circa 5.800 scritti in greco che ci sono pervenuti - dalle copie complete ai frammenti con pochi versetti - non vi sono due testi uguali e si contano infatti ben più di 200.000 differenze, tanto che il loro numero supera quello delle parole che costituiscono il Nuovo Testamento stesso. Anche se moltissime di queste differenze non sono rilevanti, come ad esempio gli errori ortografici, una parte genera invece delle divergenze sostanziali.</ref>, variazioni che in alcuni casi vennero introdotte consapevolmente per correggere delle incongruenze con altri brani biblici oppure per asseverare determinate posizioni teologiche, incidendo pesantemente sull'affidabilità storica dei testi.<ref>Bart Ehrman, Il Nuovo Testamento, Carocci Editore, 2015, pp. 25-28, ISBN 978-88-430-7821-9.</ref><ref>Bart Ehrman, Gesù non l'ha mai detto - Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei vangeli, Mondadori, 2007,pp. 16,53-81,145-202,205-235, ISBN 978-88-04-57996-0.</ref><ref>Bruce Metzger e Bart Ehrman, Il testo del Nuovo Testamento, Paideia Editrice, 2013, pp. 9,123-182,220-296, ISBN 978-88-394-0853-2.</ref><ref>Bart Ehrman, E Gesù diventò Dio, Nessun Dogma Editore, 2017, pp. 185-282, ISBN 978-88-98602-36-0.</ref><ref>Bart Ehrman, Sotto falso nome, Carocci Editore, 2012, pp. 137-230, ISBN 978-88-430-6627-8.</ref><ref>Bart Ehrman, Prima dei vangeli, Carocci Editore, 2017, pp. 115-209, ISBN 978-88-430-8869-0.</ref><ref>Bart Ehrman, I Cristianesimi perduti, Carocci Editore, 2005, pp. 121-321, ISBN 978-88-430-6688-9.</ref><ref>Bart D. Ehrman, Jesus, Interrupted - Revealing the Hidden Contradictions in the Bible, HarperCollins Publishers, 2009, pp. 4-5,16, ISBN 978-0-06-186327-1.</ref> Si consideri, ad esempio, che nel [[Vangelo secondo Marco]] gli studiosi ritengono comunemente che i [[Marco 16:9-20|versetti finali]], dal 9 al 20 del capitolo 16<ref group="Nota">''Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere. Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.'' ({{passo biblico|Mc16,9-20}}).</ref>, siano un'aggiunta successiva dei copisti e che il vangelo quindi terminasse al versetto 8<ref group="Nota">''Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.'' ({{passo biblico|Mc16,8}}).</ref>, senza citare alcuna apparizione di Gesù risorto e con le donne che non parlano a nessuno del sepolcro vuoto.<ref>Bart Ehrman, Il Nuovo Testamento, Carocci Editore, 2015, p. 96,116-117,119, ISBN 978-88-430-7821-9.</ref><ref>Bart Ehrman, Gesù non l'ha mai detto - Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei vangeli, Mondadori, 2007, pp. 76-80,95, ISBN 978-88-04-57996-0.</ref><ref>Franco Tommasi, Non c'è Cristo che tenga, Manni Editori, 2014, pp.90,342, ISBN 978-88-6266-550-6.</ref><ref>La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 1590 nota ai versetti 9-20,ISBN 88-215-1068-9.</ref><ref>Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 2431-2432 nota "16,9-20", ISBN 978-88-10-82031-5.</ref><ref>Bruce Metzger e Bart Ehrman, Il testo del Nuovo Testamento, Paideia Editrice, 2013, pp. 75,279-283, ISBN 978-88-394-0853-2.</ref><ref>Paolo Flores d'Arcais, Gesù. L'invenzione del Dio cristiano, add Editore, 2011, p. 31, ISBN 978-8896873-33-5.</ref><ref>Bart Ehrman, Sotto falso nome, Carocci Editore, 2012, pp. 225-226, ISBN 978-88-430-6627-8.</ref>
 
Bisogna, inoltre, tener presente che nel cristianesimo delle origini era molto attesa la venuta imminente del Messia, a cui bisognava prepararsi con una condotta di vita basata sull'amore e la giustizia.<ref>[[Corrado Augias]], [[Remo Cacitti]], ''Inchiesta sul Cristianesimo'', Mondadori.</ref> Secondo alcuni autori, quindi, dopo la morte di Gesù è possibile che i discepoli attendessero il suo imminente ritorno e poi, delusi, si fossero auto-illusi che fosse ancora vivo e di averlo visto.<ref>Così [[David Friedrich Strauss]]; [[Ernest Renan]] lascia aperta questa possibilità.</ref> Una spiegazione che parte da presupposti simili è quella attualmente adottata dalla maggioranza degli studiosi, a partire dagli ultimi cento anni, che ritiene che Gesù sia stato un predicatore apocalittico<ref>Bart Ehrman, Gesù è davvero esistito? Un'inchiesta storica, Mondadori, 2013, p. 276-277, ISBN 978-88-04-63232-0.</ref><ref>Bart Ehrman, Il Nuovo Testamento, Carocci Editore, 2015, p. 208, ISBN 978-88-430-7821-9.</ref> il quale credeva imminente la venuta di Dio nel mondo; anche il primo cristianesimo nacque come movimento apocalittico<ref group="Nota">Gli studiosi individuano alcuni elementi propri della precedente apocalittica giudaica: dualismo, pessimismo, giudizio e imminenza. Gli apocalitticisti erano dualisti - ovvero convinti della presenza di due elementi fondamentali e contrapposti quali le forze del bene e quelle del male - e pessimisti riguardo alla possibilità di sconfiggere tali forze del male nel presente; erano quindi in attesa del giudizio finale di vivi e morti grazie all'intervento improvviso di Dio, che avrebbe portato alla rivincita dei giusti contro le forze del male. Questo intervento divino era atteso come imminente.</ref>, prevedendo entro la generazione vivente il ritorno di Gesù - ovvero la sua seconda venuta, detta [[parusia]] - e l'avvento del regno di Dio; la fede in tale predizione iniziò, però, ad affievolirsi a mano a mano che i seguaci morivano senza che la stessa si avverasse<ref group="Nota">Nelle lettere di [[Paolo di Tarso]], scritte intorno al 50 d.C., l'avvento di Dio è ritenuto imminente e Paolo stesso pensava che sarebbe stato ancora vivo in quel momento; anche nel [[Vangelo secondo Marco]], scritto verso il 65-70 d.C., la venuta è attesa come imminente, mentre nei [[vangeli sinottici]] successivi di [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] e [[Vangelo secondo Luca|Luca]], scritti verso l'80-85 d.C., pur mantenendo viva questa speranza, vi sono meno riferimenti in merito; infine, nell'ultimo vangelo, quello di [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]], scritto verso il 90-95 d.C., non si trova quasi più alcun insegnamento apocalittico da parte di Gesù, il quale invece sottolinea la propria divinità, a differenza dei sinottici in cui era molto restio a parlare di sé. In alcuni testi apocrifi ancora successivi, come il [[Vangelo di Tommaso]], scritto all'inizio del II secolo, la predicazione di Gesù è addirittura contro l'apocalitticismo.</ref>, portando poi allo sviluppo della successiva teologia. Lo stesso teologo e studioso cattolico [[Hans Küng]] ammette come questi brani neotestamentari<ref group="Nota">''E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».'' ({{passo biblico|Mc9,1}}) ''Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. [...] In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.'' ({{passo biblico|Mc13,26-30}}) ''«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo»'' ({{passo biblico|Mc1,15}}) ''«Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo».'' ({{passo biblico|Mt10,23}}) ''«In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno».'' ({{passo biblico|Mt16,28}}) ''Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli. [...] In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada.'' ({{passo biblico|Mt24,29-34}}) ''«In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio»'' ({{passo biblico|Lc9,27}}) ''Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi.'' ({{passo biblico|1Cor10,11}}) ''Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.'' ({{passo biblico|1Cor15,51-53}}) ''Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore.'' ({{passo biblico|1Tes4,15-17}}) ''Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.'' ({{passo biblico|Giac5,8}}) ''La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera.'' ({{passo biblico|1Pietr4,7}}) ''Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. [...] Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna. [...] E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo aver fiducia quando apparirà e non veniamo svergognati da lui alla sua venuta.'' ({{passo biblico|1Giov2,18-28}}).</ref>, per quanto «molto scomodi» per la teologia cristiana, preannunciassero effettivamente l'avvento imminente del regno di Dio, anche per bocca dello stesso Gesù.<ref>Hans Küng,Cristianesimo, Rizzoli, 2005, p.78.</ref><ref>Bart Ehrman, Gesù è davvero esistito? Un'inchiesta storica, Mondadori, 2013, pp. 273-346, ISBN 978-88-04-63232-0.</ref><ref>Adriana Destro e Mauro Pesce, La morte di Gesù, Rizzoli, 2014, pp. 38-39,192-198, ISBN 978-88-17-07429-2.</ref><ref>Corrado Augias e Mauro Pesce, Inchiesta su Gesù, Mondadori, 2011, p. 55, ISBN 978-88-04-57132-2.</ref><ref>Pierluigi Morosini, Vangelo e Corano, Avverbi,2001, p. 42, ISBN 88-87328-40-4.</ref><ref>Bart Ehrman, Sotto falso nome, Carocci Editore, 2012, pp. 100-101,105, ISBN 978-88-430-6627-8.</ref><ref>Bart Ehrman, Prima dei vangeli, Carocci Editore, 2017, pp. 162,173-175,203-204,208-209,215-230, ISBN 978-88-430-8869-0.</ref><ref>Paolo Flores d'Arcais, Gesù. L'invenzione del Dio cristiano, add Editore, 2011, pp. 20-27, ISBN 978-8896873-33-5.</ref><ref>Bart Ehrman, Il Nuovo Testamento, Carocci Editore, 2015, pp.102,194,202-245,311-312,319-323,339, ISBN 978-88-430-7821-9.</ref>
 
Sono state ravvisate una serie di discrepanze storiche anche per quanto riguarda la [[Deposizione di Gesù#Dubbi sul racconto evangelico|deposizione dalla croce]] e lo stesso [[Giuseppe di Arimatea#Dubbi sulla storicità di Giuseppe|Giuseppe di Arimatea]], la cui figura, verosimilmente, può essere stata creata per la necessità di avere un personaggio degno di fiducia e un luogo preciso - a differenza di una fossa comune - da cui proclamare la risurrezione di Gesù. [[Paolo di Tarso|Paolo]], gli [[Atti degli Apostoli|Atti]] e gli autori delle altre [[Nuovo Testamento#Canone|lettere canoniche]] non parlano di Giuseppe di Arimatea né del sepolcro vuoto.<ref>Bart Ehrman, E Gesù diventò Dio, Nessun Dogma Editore, 2017, p. 132-143,148, ISBN 978-88-98602-36-0.</ref><ref>Adriana Destro e Mauro Pesce, La morte di Gesù, Rizzoli, 2014, pp. 138-159,293,294,296, ISBN 978-88-17-07429-2.</ref><ref>Bart Ehrman, Prima dei vangeli, Carocci Editore, 2017, p. 136, ISBN 978-88-430-8869-0.</ref> Anche l'imbalsamazione del cadavere di Gesù sarebbe un'incongruenza storica, non essendo l'imbalsamazione una consuetudine degli Ebrei: gli Ebrei, infatti, non imbalsamavano i defunti ma li preparavano con una procedura che prevedeva il lavaggio, la rasatura e l'uso di oli e sostanze aromatiche (mirra ed estratto di legno d'aloe) per dissipare il lezzo di cadavere.{{cn}}
Riga 137:
 
==Note==
===Esplicative===
<references group="Nota"/>
===Bibliografiche===
<references/>