Palazzo Biumi: differenze tra le versioni

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Nel [[1590]], per iniziativa dei coniugi Giovanni Pietro Biumi e Violante Abbiate Forieri, avvenne il primo e più importante ampliamento del palazzo, con la realizzazione dell'ampio porticato ancor oggi esistente.
 
La facciata attuale risale invece ad un successivo ampliamento del secondo decennio del [[Seicento]], sempre su commissione di Giovanni Pietro Biumi: essa mantiene ancor oggi i balconi originali in ferro battuto e anche il portone, che presenta teste leonine intagliate nella pietra, ispirate al progetto del campanile di San Vittore di [[Giuseppe Bernascone]]. Fu in occasione di questa seconda sistemazione che furono realizzati gli affreschi del piano nobile del palazzo, di cui oggi resta ben poco: sono emersi solo alcuni frammenti, fra cui il plausibile ritratto della marchesa Violante Abbiate Forieri.<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.vareseweb.it/arte/articoli/2003/settembre/11-3affresco.html |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> [collegamento mancante]
 
Lo splendore raggiunto dal palazzo rimase intatto sino al [[Settecento]], quando subì il progressivo abbandono dei suoi proprietari: la situazione peggiorò ulteriormente quando la proprietà, estinto il ramo primogenito dei marchesi di Binasco, fu ereditata dai Litta, nobili milanesi, in virtù del matrimonio fra Agnese Biumi e Francesco Litta.<ref>''Palazzi privati di Lombardia'', Banco Ambrosiano 1965, p. 255</ref><ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/famiglia/MIDD0000DB/ Biumi, famiglia (sec. XII - sec. XX) – Archivi storici – Lombardia Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>