Parete est del Monte Rosa: differenze tra le versioni

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=== Primi del 900, anni di sciagure: Antonio Castelnuovo e Casimiro Bich ===
Il 15 agosto 1909 tre alpinisti milanesi Antonio Castelnuovo, Guglielmo Bompadre e Pietro Sommaruga, dei quali Castelnuovo era il più esperto, dopo la necessaria preparazione tentano la est della Nordend senza l'aiuto delle guide. Dopo un bivacco in parete il 16 di agosto la cordata inizia la parte alta della parete quando il cattivo tempo incomincia ad imperversare e i tre sono dati per dispersi. Furono mandati dei soccorsi ma nonostante le lunghe ricerche i corpi non sono mai stati trovati.<ref>[http://www.caimilano.eu/public/attach/CMN0902.pdf Cai Milano, ''Cento anni fa sulla Nordend''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100401065929/http://www.caimilano.eu/public/attach/CMN0902.pdf |data=1º aprile 2010 }}</ref>
 
Un altro incidente mortale si verifica nell'agosto 1925. Le guide Amato e Casimiro Bich stanno portando in salvo tre clienti alla [[Capanna Regina Margherita]] quando Casimiro cade nel vuoto spinto dalla tormenta. Il corpo è stato ritrovato solo 46 anni dopo restituito dal ghiacciaio molto più in basso<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.caivda.it/sito/MV/cai_110.pdf Montagnes Valdôtaines n.110, pag.7] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. Sulla vicenda nel 2011 si è tenuta una conferenza
ad [[Antey-Saint-André]] dal titolo "Ghermito dal rosa".<ref>[http://www.regione.vda.it/turismo/prima_di_partire/informazioni/pagina_ricerche_i.asp?tipo=scheda&pk=35851&nomesch=sch_eventi&ts=evento Valle d'Aosta, ''Conferenza Ghermito dal Rosa. Un'incredibile pagina della storia dell'alpinismo'']</ref>
 
Nel 1925 si inaugura anche il rifugio Zamboni primo dei due rifugi conosciuti oggi come [[Rifugio Zamboni-Zappa]] (l'altro verrà edificato nel 1955 e collegato al primo attraverso un corridoio coperto). Il Zamboni-Zappa si trova a 2.070 metri ed è proprio sotto la parete est del Monte Rosa. Lo si raggiunge con una camminata di 45 minuti dall'arrivo della seggiovia del Belvedere.<ref>[http://www.rifugiozamboni.com/cennistor.htm Rifugio Zamboni Zappa, ''Cenni storici''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110325005030/http://www.rifugiozamboni.com/cennistor.htm |data=25 marzo 2011 }}</ref>
 
=== La via dei Francesi ===
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=== Le salite in solitaria di [[Ettore Zapparoli]] ===
[[File:Monte Rosa Parete est - zumstein.jpg|thumb|upright=1.4|Monte Rosa, parete Est: la P.Zumstein m.4563 con i seracchi sospesi, uno tra i punti più pericolosi delle Alpi; nei pressi scomparve il grande Ettore Zapparoli]]
Negli anni trenta fa la sua comparsa sulla parete est Ettore Zapparoli, nato a Mantova, milanese d'azione, amico di [[Dino Buzzati]] e [[Guido Rey]], musicista e scrittore oltre che alpinista.<ref>[http://www.caimilano.eu/public/attach/CMN0802.pdf Notiziario CAI Milano, pag.10] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140315130020/http://www.caimilano.eu/public/attach/CMN0802.pdf |data=15 marzo 2014 }}</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=lv9TEx-Lpw8C&pg=PA282 Scalatori. Le più audaci imprese alpinistiche da Whymper al «Sesto grado» raccontate dai protagonisti pag.82]</ref>
Le ascensioni di Zapparoli in solitaria sulla parete est:
* 1934: apre una via direttissima al colle Gnifetti
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=== Dal dopoguerra agli anni '70 ===
Nel 1955 [[Hermann Buhl]] sale in solitaria il colle fra la punta Dufour e Nordend, detto
Silbersattel.<ref>{{de}} [http://www.bergfieber.de/berge/bergsteiger/bios/buhl.htm bergfieber.de, ''Hermann Buhl'']</ref> L'anno successivo [[Kurt Diemberger]] apre una variante alla ''via dei Francesi'', detta ''variante Diemberger''.<ref name=ossolaclimbing308>[http://ossolaclimbing.org/node/308 Ossolaclimbing.org, ''Monte Rosa: Punta Gnifetti, il moderno Est''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120509043432/http://ossolaclimbing.org/node/308 |data=9 maggio 2012 }}</ref> Il 27 e 28 luglio 1958 Chiaffredo Del Custode e da Stefano Zani salgono la Zumstein, l'ultima parete est ancora da realizzare. La via è una linea diretta a parte nella zona delle rocce chiamate l'"occhio della Zumstein" che i due alpinisti aggirano sulla destra data la sua pericolosità.<ref name=ossolaclimbing323 />
 
Negli anni sessanta vengono realizzate le prime invernali alle principali vie sulla parete est. Tra queste ebbe particolare rilievo la prima invernale della ''via dei Francesi'' effettuata dalle guide alpine Armando Chiò e Donino Vanini il 25, 26 e 27 febbraio 1965. L'ascensione fu molto impegnativa per condizioni meteorologiche (bivacco a -40 gradi) e questo causò il congelamento delle dita dei piedi e la successiva amputazione ad Armando Chiò.<ref name=ossolaclimbing36 />
 
Sempre la ''via dei Francesi'' è salita invece per la prima volta in solitaria da [[Alessandro Gogna]] nel 1969.<ref>[http://www.alessandrogogna.com/background/51-background/72-background.html alessandrogogna.com, ''Background''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130210084442/http://www.alessandrogogna.com/background/51-background/72-background.html |data=10 febbraio 2013 }}</ref>
 
Il 5 e 6 agosto 1972, cento anni dopo la prima ascensione della parete est, Paolo Borghi e Ambrogio Cremonesi aprono una nuova via sulla est della punta Gnifetti. La via è chiamata ''via del Centenario'' ed è una via direttissima con [[grado di difficoltà]] ED e VI grado su roccia.<ref name=summitpost_ewall />