Mira (Italia): differenze tra le versioni

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pascoli. La zona si estendeva nell'attuale Mira Vecchia, sito in cui nel Medio Evo c'era un porto franco.Taluni asseriscono che il toponimo derivi da una torre di avvistamento (in latino appunto ''mira'') che serviva nella difesa del territorio, ricollegandosi allora alla vicina [[Mirano]].
Un vero e proprio centro abitato nasce però solo nel [[medioevo]] come porto fluviale per i barcaioli che collegavano Venezia alla riviera del Brenta e originariamente si chiamava ''Cazoxana''. Il toponimo Mira, secondo un'altra ipotesi, fu assunto in riferimento alla patria del patrono [[San Nicola di Bari|San Nicola]], [[Myra]] appunto. Il paese era abitato in prevalenza da barcaioli e pescatori. Non esistevano molti ponti, perciò si utilizzavano imbarcazioni dette burchielli, per il traghettamento di merci e persone.Due furono gli interventi che favorirono lo sviluppo della zona. In ordine cronologico, nel 1491 si ha lo spostamento dell'epicentro religioso da Mira Vecchia a Mira Porte, con la costruzione della nuova chiesa dedicata a San Nicolò, nella posizione attuale. <ref>Baldan Alessandro - Storia della Riviera del Brenta - volume 1 - 1978 - edizione Moro - pp 180-182 </ref>
 
Definita fin dalla fine del Trecento è la viabilità principale costituita dai due assi che fiancheggiano il Naviglio. L'edificato si sviluppa in epoca veneziana con la costruzione di numerose ville su entrambe le sponde, ad opera della nobiltà proveniente dalla Serenissima che qui si spostava per trascorrervi il periodo estivo. In particolare a Mira per molto tempo visse la famiglia Corbelli che erano dei ricchi mercanti discendenti dagli antichi Romani (Corbini) e fecero edificare la chiesa di San Nicolò (santo protettore dei marinai e di Myra).
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barche venete usate prevalentemente per il commercio.
 
====Porto Menai====
 
E' documentato che nel 1117 a ''' Porto''' (così si chiamava in quanto era un porto fluviale ) esisteva una curia dell' [[Abbazia di Sant'Ilario ]] che comprendeva oltre 150 masserie sparse in un vastissimo territorio. Era un centro di potere dei conti di Treviso. Dopo il 1110 a seguito una definizione imposta dall'imperatore a favore del Monastero Porto gravitò (documento del 1211) su Sambruson. Nel 1500 [[Piove di Sacco]] rivendicò l'appartenenza di Porto a Sambruson.
Nel 1509 il provveditore di Gambarare scrisse al Doge esaltando la partecipazione degli abitanti di Porto alla [[Guerra della Lega di Cambrai]]. <ref>Baldan Alessandro – Storia della Riviera del Brenta – Volume 1° – Editrice Moro – 1978 - pp.158 - 160</ref>
Dopo la guerra la [[Repubblica di Venezia]]
{{citazione | volle conoscere lo stato economico dei suoi cittadini nel territorio e indisse la «prima condizione», ossia la prima denuncia dei redditi e conseguentemente dei danni subiti .[...] particolarmente colpiti nella zona furono Paluello , [[Sambruson]] e [[Piove di Sacco]] .
A [[Gambarare]] nacque il toponimo di '''Porto Menai''' ossia « Porto dei Menazadi, porto dei minacciati» perchè si erano arruolati all'esercito comandato dl [[Andrea Gritti]] . <ref>Baldan Alessandro – Storia della Riviera del Brenta – Volume 1° – Editrice Moro – 1978 - p.77</ref> }}
 
Con il [[Taglio Novissimo]] per un periodo passò sotto Sambruson.
==1868 - Mira Comune e stemma==
Fino al 1867 le località che costituiscono l'attuale comune erano aggregate in tre comuni indipendenti : [[Oriago]], [[Gambarare]], Mira Vecchia (o Mira). Per secoli in percorsi storici ed istituzionali sotto della [[Repubblica di Venezia]], la dominazione Francese, il [[Regno Lombardo Veneto]] e il primo anno del [[Regno d'Italia]] furono sempre distinti e autonomi per ogni centro. Dal 18 febbraio 1968 il Regno d'Italia decise di rendere ufficiale il nuovo comune, con sede municipale a Mira Taglio, adottando l'emblema delle tre corone di alloro uguali e intrecciate a raffigurare un'unione paritetica dei tre precedenti storici comuni. <ref>Poppi Mario – La riviera del brenta nel periodo napoleonico - 2011-... p 123 </ref>
 
==Cronaca==