Egidio da Viterbo: differenze tra le versioni

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Leggere con molta attenzione le note 1,2,3 e 4, nonché l'amplissima bibliografia, specie Ernst e Signorelli:la nascita a Viterbo è certa
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|stemma= Stemma egidio.jpg
|creato=1º luglio [[1517]] da [[papa Leone X]]
|nato=[[1469]], [[CanepinaViterbo]]
|titolocard=
|ruoliattuali=
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|ForzaOrdinamento = Egidio da Viterbo
|Sesso = M
|LuogoNascita = CanepinaViterbo
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1469
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== Biografia ==
Nacque a [[CanepinaViterbo]], da Lorenzo Antonini e Maria del Testa<ref>Notizie molto precise sul suo luogo di nascita e sul suo esatto cognome sono reperibili nel lavoro di Giuseppe Signorelli, ''Il cardinale Egidio da Viterbo etc.'',Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1929. L'opera dello storico viterbese, con una ricchissima documentazione bibliografica, costituisce un indispensabile fondamento monografico per lo studio di questo porporato; in particolare Signorelli precisa, con riferimento a numerosi manoscritti, perché debba essere ritenuta Viterbo la città natale di Egidio ed in base a quali errori diversi storici abbiano, sbagliando, ritenuto ''Canisio'' il suo cognome:il cognome esatto è ''Antonini''.</ref><ref>Quanto sostenuto dal Signorelli è pienamente confermato da G.Ernst,''Egidio da Viterbo'', in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Treccani, 1993, in quella che è probabilmente la più completa monografia su Egidio reperibile ''on-line'', con notevole bibliografia.</ref><ref>Pur essendo acclarato il cognome ''Antonini'', appare peraltro corretto chiamarlo semplicemente ''EGIDIO da VITERBO'': ''Ægidius Viterbiensis o Viterbii'' è il nome con cui viene indicato nella bolla papale di nomina cardinalizia relativa al concistoro del 1517, è il nome che compare nelle bolle da lui sottoscritte ed è, infine, il semplice nome che compare sulla sua lapide sepolcrale nella [[Chiesa di Sant'Agostino (Roma)|Chiesa di S. Agostino in Roma]]; sempre ''Egidio da Viterbo'' sono intitolate le principali monografie a lui dedicate da Signorelli, Ernst, Massa, O'Malley ecc.. Va infine ricordato come lo stesso Comune di Viterbo abbia chiamato ''Via Egidio da Viterbo'' la strada a lui dedicata parecchi anni fa nel centro storico cittadino e con la medesima intitolazione ''Egidio da Viterbo'' vi siano altre istituzioni viterbesi.</ref>, in un giorno imprecisato tra l'estate e l'autunno del [[1469]]<ref>L'epoca della nascita è indicata ancora dal Signorelli (op.cit.), che cita vari documenti del periodo.</ref>Pur essendo i genitori di origini modeste, fecero compiere ad Egidio studi approfonditi presso il convento agostiniano viterbese della ''Santissima Trinità''. Forse influenzato dalla predicazione di [[Mariano da Genazzano]], presente a Viterbo nel [[1485]], tre anni dopo, nel [[1488]], all'éta di diciotto anni, entrò nell'Ordine degli [[Ordine di Sant'Agostino|Agostiniani]], presso il medesimo convento per esservi [[ordine sacro|ordinato]] [[presbitero|sacerdote]]<ref>Si veda in proposito ''Lettera a Mannio Capenati'', agosto 1504 citata in: Francis X. Martin, ''Friar...'', cit., Appendice III, pag. 346</ref>. Sotto il priorato di Giovanni Parentezza, studiò [[filosofia]], [[teologia]] e lingue antiche ([[lingua greca antica|greco]], [[lingua ebraica|ebraico]], [[lingua araba|arabo]], [[lingua aramaica|aramaico]], [[lingua persiana|persiano]]) e si perfezionò, cominciando anche ad insegnare, presso le ''case'' del suo ordine ad [[Amelia (Italia)|Amelia]], [[Padova]], [[Firenze]], [[Roma]], [[Viterbo]] ed in [[Istria]]. A Padova ([[1490]]-[[1493]]) incontrò più volte [[Pico della Mirandola]], con il quale discusse di [[astrologia]] e [[cabala ebraica|cabalismo]], ma, soprattutto, in quella città curò nel 1493 l'''editio princeps'' di tre commenti aristotelici di [[Egidio Romano]]<ref>''De materia coeli''; ''De intellectu possibili''; ''Egidii Romani commentaria in VIII libros Physicorum Aristotelis''</ref>, con notazioni contrarie ai [[peripatetici]] e ad [[Averroè]]. Alcuni anni più tardi conobbe a Firenze l'[[umanesimo|umanista]] [[Marsilio Ficino]], di cui fu allievo e successivamente amico, e con il quale si perfezionò notevolmente nello studio delle dottrine [[neoplatonismo|neoplatoniche]], specialmente in rapporto alla loro assoluta compatibilità con i principi del [[Cristianesimo]]. Nella primavera del [[1497]] il cardinale [[Raffaele Sansone Riario|Riario]], ''protettore'' degli Agostiniani, che aveva per lui grande stima, lo richiamò a Roma dove, dopo una duplice e complessa prova, conseguì il ''magisterium'' in teologia.
 
[[omiletica|Oratore]] di straordinaria efficacia, particolarmente apprezzato in quegli anni da [[papa Alessandro VI]]<ref>Egidio non ricambiò mai la simpatia di papa Borgia, anzi il suo giudizio sul pontificato di Alessandro VI fu terribile, con parole di inusitata durezza; si veda Cesare Pinzi, ''Storia della Città di Viterbo'', vol.IV,lib.XVI,pag.394,Viterbo, Agnesotti, 1913.</ref>, quindi dai suoi successori, paragonato da taluni a [[Demostene]]<ref>Lo dice espressamente il Signorelli, op. cit., capo II, pag 5.</ref>, fu in contatto con i maggiori intellettuali del tempo; oltre alla fitta corrispondenza con Marsilio Ficino, va ricordata la frequentazione che ebbe a [[Napoli]] con [[Giovanni Pontano]] (che gli dedicò il dialogo ''Ægidius'') e con gli intellettuali della sua ''[[Accademia Pontaniana|Accademia]]''.