Comunità internazionale: differenze tra le versioni

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* Terzo tipo di relazione era quella ideologica per cui l'osservatore al fine di giustificare il suo punto di vista si avvaleva di giudizi di valore facendoli passare per giudizi di fatto (operazione tipica di ogni discorso politico) senza però valutare con strumenti della conoscenza se gli obbiettivi che si poneva erano un progresso per il popolo e lo stato nel quale era collocato. Infatti il primo punto da definirsi in tutti i progressi storici è sempre l'obbiettivo a quale deve essere conformata tutta l'azione.
Da qui nasce una seria critica alla comprensione della Comunità internazionale secondo la sua definizione classica. Se essa è composta di una pluralità di soggetti autonomi, per la maggior parte Stati sovrani, nasce il problema di come concepire un processo di unificazione della umanità in una sola forma politico-istituzionale come un progresso rispetto alla situazione dell'esistenza di una moltitudine di Stati fra di loro indipendenti. Bisogna chiedersi se la proposta di una forma federale mondiale, che porti questi Stati sovrani, dalla divisione, ad essere unificati in uno Stato più grande con forme di democrazia per gli stessi Stati e il riconoscimento dei Diritti universali per le persone, siano un effettivo avanzamento storico rispetto al presente. Proporre un progetto federalista per l'umanità, come fece il citato Mario Albertini, volle dire proporre, alla Comunità internazionale, la costruzione di un movimento che si muova su tre piani.
Il primo diretto a conquistare l'indipendenza del singolo Stato quando questo, per varie ragioni storiche non possiede una sua indipendenza effettiva. Tutte le guerre e i movimenti che hanno delineato la decolonizzazione e la rivendicazione dell'identità nazionale, come alcuni Stati di antica fondazione (es. il Tibet) devono essere aiutati al di fuori dell'uso della guerra ad ottenere la loro indipendenza. Sul secondo piano si pone la riaffermazione interna ed esterna per lo Stato delle forme di democrazia della vita associata. Molti Stati sono ancora oggi preda di una democrazia formale e non di sostanza in cui i diritti dell'uomo sono disattesi e gli oppositori politici del regime sono criminalizzati e detenuti.

In questo piano le azioni dirette a restaurare lo Stato di diritto e una corretta dialettica politica sono sicuramente la risposta a questi problemi. Il terzo piano è il più complesso perché deve fornire una risposta al superamento dei conflitti e alle guerre. Secondo la scuola federalista citata la risposta non si colloca nelle forme di organizzazione internazionale ma nella necessità di voler instaurare un vero Stato federale mondiale quale ultimo passo di una costruzione di un movimento politico autonomo che vuole fondare un processo costituente di questa nuova forma politica. Se il ''modo di produrre'' è il motore della storia, non può essere nascosto che le tre rivoluzioni storicamente affermate nella cultura mondiale: ''l'agraria'', ''l' industriale'' ed in ultima la ''rivoluzione tecnico-scientifica'' siano rispettivamente le fasi in cui il modo di produrre ha reso possibile l'affermarsi di rispettivi tipi di società e di Stati.
 
=== Il modello come [[Idealtipo|tipo ideale]] ===