Pierre Martin Ngô Đình Thục: differenze tra le versioni

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Il 24 novembre [[1960]] [[papa Giovanni XXIII]] lo nominò [[arcivescovo metropolita]] di [[Arcidiocesi di Huê|Huê]]. Divenne così il primo [[arcivescovo]] vietnamita. Rifece completamente la cattedrale arcidiocesana, ormai fatiscente, restaurò l'episcopio, riformò il seminario e fondò il seminario di Hoan-Thien (dal nome dei due martiri: Doan Trinh Hoan e Tran Van Thien). Restaurò e abbellì l'area di La Vang che divenne un centro di pellegrinaggio dei parrocchiani vietnamiti. In seguito chiese alla [[Santa Sede]] di innalzare la chiesa di La Vang a [[santuario]] e fondò il giornale del santuario La Vang che attirò lettori e collaboratori. Fu promotore di diverse attività sociali come la costruzione di sei scuole secondarie private alle quali furono ammessi studenti cattolici e non cattolici. Costruì il santuario della Santissima Trinità a [[Vinh Long]] e il santuario di San Pietro a [[Ho Chi Minh (città)|Saigon]]. A [[Vinh Long]] costruì una casa per attività sociali con biblioteca e sala conferenze per le attività della gente. Restaurò molti orfanotrofi della diocesi.
 
Nel maggio del [[1963]], nella città centrale di [[Huế]], dove Thục era arcivescovo, ai buddisti fu proibito di mostrare la loro bandiera durante le celebrazioni del [[Vesak]], che commemorano la nascita di [[Buddha]]. Il governo citò un regolamento che proibiva l'esposizioni di bandiere non governative.<ref>Topmiller, p. 2</ref> Alcuni giorni prima, i cattolici furono incoraggiati tuttavia a esporre [[Bandiera dello Stato della Città del Vaticano|bandiere vaticane]] per celebrare il 25°º anniversario di episcopato di Thục. Per pagare le celebrazioni furono utilizzati fondi del governo e anche i residenti di [[Huế]], una roccaforte buddista, furono costretti a contribuire. Questa situazione generò le proteste dei buddisti contro il governo che si interruppero quando nove civili furono uccisi o investiti in una carica dei militari. Nonostante le riprese mostrino il contrario, gli Ngô incolparono delle morti i [[Viet Cong]].<ref>Karnow, p. 295</ref><ref>Moyar, pp. 212–13</ref> Scoppiarono altre proteste per l'uguaglianza dei diritti in tutto il paese. L'arcivescovo chiese ai suoi fratelli di sopprimere con la forza le manifestazioni. Più tardi, le forze degli Ngô attaccarono e vandalizzarono le [[Pagoda|pagode buddiste]] in tutto il paese nel tentativo di schiacciare il movimento in crescita. Si stima che fino a 400 persone rimasero uccise o scomparvero.<ref>Gettleman, pp. 64–83</ref>
 
[[Ngô Đình Diệm|Diệm]] fu rovesciato e assassinato insieme a suo fratello [[Ngô Đình Nhu|Nhu]] il 2 novembre [[1963]]. [[Ngô Đình Cẩn|Cẩn]] fu condannato a morte e giustiziato nel [[1964]]. Dei sei fratelli, solo Thục e Luyện sopravvissero agli sconvolgimenti politici in Vietnam. Luyện era ambasciatore a [[Londra]] e Thục si trovava a [[Roma]] per il [[Concilio Vaticano II]]. Dopo il Concilio, per ragioni politiche e, più tardi, per eludere le punizioni del governo post-Diệm, all'arcivescovo Thục non fu permesso di tornare alle sue funzioni in patria e iniziò così la sua vita in esilio, inizialmente a [[Roma]].
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L'arcivescovo Thục credette a queste rivelazioni mistiche e nel dicembre del [[1975]] si recò a [[Palmar de Troya]]. Lì l'11 gennaio [[1976]], contro la volontà della [[Santa Sede]], ordinò cinque vescovi: [[Clemente Domínguez Gómez]], [[Manuel Corral|Manuel Alonso Corral]], [[Camilo Estevez|Camilo Leandro Estevez Puga de Maside]], [[Michael Thomas Donnelly]] e [[Francis Sandler|Francis Bernard Fulgencio Sandler]].<ref name="smoke">Michael W. Cuneo, [https://books.google.com/books?id=8OL9tyvN5YcC&pg=PA99#v=onepage&q&f=false ''The Smoke of Satan: Conservative and Traditionalist Dissent in Contemporary American Catholicism''], JHU Press, 1999,p. 99.</ref> Per questo motivo, Thục e i vescovi da lui ordinati furono [[scomunica]]ti da [[papa Paolo VI]]. Successivamente, Thục si pentì, fu reintegrato nella Chiesa di Roma e inviato in penitenza, quale assistente del parroco, nella minuscola località di [[Civitavecchia di Arpino]], ove risiedette stabilmente dal [[1976]] al [[1978]]. Nel frattempo [[Clemente Domínguez Gómez]] fondò la [[Chiesa cattolica palmariana]]. Essa attualmente è guidata da [[Joseph Odermatt]], dal [[2016]] papa con il nome di ''Pietro III''.
 
Successivamente, rifiutò di seguire le riforme del [[Concilio Vaticano II]] e il 7 maggio [[1981]] ordinò vescovo [[Michel Guérard des Lauriers|Michel Louis Guérard des Lauriers]] senza il consenso della [[Santa Sede]].<ref name="smoke"/> [[Michel Guérard des Lauriers|Des Lauriers]] era un frate [[Ordine dei frati predicatori|domenicano]], esperto del dogma dell'[[Assunzione di Maria]], consigliere di [[papa Pio XII]] <ref>M.L. Guérard des Lauriers, Dimensions de la Foi, Paris: Cerf, 1952</ref> ed ex professore alla [[Pontificia Università Lateranense]]. Nell'ottobre del [[1981]] consacrò vescovi due sacerdoti messicani ed ex professori di seminario, [[Moisés Carmona|Moisés Carmona y Rivera]] (di [[Acapulco]]) e [[Adolfo Zamora|Adolfo Zamora y Hernández]] (di [[Città del Messico]]).<ref>Griff Ruby, [https://books.google.com/books?id=Epq7c4zj2SMC&pg=PA138#v=onepage&q&f=false The Resurrection of the Roman Catholic Church: A Guide to the Traditional Catholic Movement], iUniverse, 2002, pp. 138–9.</ref> Entrambi questi sacerdoti erano convinti che la sede papale di [[Roma]] fosse vacante e che i successori di [[papa Pio XII]] fossero eretici usurpatori dell'ufficio papale e del potere. Nel febbraio [[1982]], nella [[Chiesa di San Michele (Monaco di Baviera)|chiesa di San Michele]] a [[Monaco di Baviera]], rilasciò una dichiarazione in cui affermava che la [[Santa Sede]] era vacante, intimando che desiderava una restaurazione della gerarchia per porre fine alla [[sede vacante]]. Tuttavia, i vescovi [[Sedevacantismo|sedevacantisti]] nominati da Thục non costituirono mai un movimento unitario ma agirono singolarmente, sostenendo le proprie posizioni e nominando solo pochi altri vescovi.<ref>[http://www.einsicht-aktuell.de/index.php?svar=2&ausgabe_id=180 "Misericordias Domini in æternum cantabo": Autobiography by Mgr. Ngô Đình Thục, written ca. 1978–1980.] ''Einsicht – röm.-kath. Zeitschrift'': Munich</ref>
 
Può aver compiuto altre consacrazioni oltre ai cinque vescovi a [[Palmar de Troya]] e ai tre [[Sedevacantismo|sedevacantisti]] nel [[1981]]. Si dice che abbia consacrato due sacerdoti, Luigi Boni e [[Jean-Gérard Roux]], a [[Loano]], in [[Italia]], il 18 aprile [[1982]]. Tuttavia, il dottor Heller, membro della [[Foederatio Internationalis Una Voce]] di [[Monaco di Baviera]] disse che Thục in quei giorni era con lui nella capitale della [[Baviera]].<ref>{{Cita libro|cognome1=Schmitt|nome1=Oskar|titolo=Ein würdiger Verwalter im Weinberg unseres Herrn Jesus Christus: Bischof Pierre Martin Ngô-dinh-Thuc|data=2006|editore=Books on Demand|isbn=978-3-8334-5385-4|pp=134–5|lingua=tedesco|url=https://books.google.com/books?id=VHn9yNC4EEEC&pg=PA134#v=onepage&q&f=false|accesso=6 luglio 2014}}</ref> I vescovi consacrati da Thục procedettero a consacrare altri vescovi per vari gruppi cattolici, molti dei quali [[Sedevacantismo|sedevacantisti]].