Ordine architettonico: differenze tra le versioni

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==Storia==
La prima codificazione degli ordini architettonici che ci è pervenuta è contenuta nel trattato in dieci libri ''[[De architectura]]'' di [[Vitruvio]] che dedicò buona parte del secondo, terzo e quarto libro alla descrizione dei tre ordini di origine greca (dorico, ionico, corinzio).<ref>Joseph Rykwert, ''La colonna danzante. Sull'ordine in architettura'', 2010, pag.15</ref> Tali ordini sono stati infatti sviluppati nell<nowiki>'</nowiki>[[architettura greca]]: il dorico e lo ionico a partire dalle sue origini, al momento delle prime realizzazioni in pietra, diffondendosi già dal [[VI secolo a.C.]], con una prevalenza del dorico nella [[Grecia continentale]] e nelle [[colonie della Magna Grecia]] e dello ionico e eolico (raro, per esempio il tempio di Neandria e il tempio di Larissa) nelle città greche dell<nowiki>'</nowiki>[[Asia Minore]], odierna [[Turchia]].
 
Il primo esempio di capitello corinzio risale invece al [[IV secolo a.C.]] nel [[Tempio di Apollo Epicuro|tempio di Apollo a Bassae]]. Secondo Marco Vitruvio Pollione l'inventore fu l'architetto [[Callimaco (scultore)|Callimaco]], che passeggiando vide un cesto depositato come offerta votiva su una tomba di una giovane e coperto da una lastra quadrangolare, intorno al quale era cresciuta una pianta di [[Acanthus|acanto]], dal quale prese ispirazione per lo schema decorativo del nuovo capitello. A questi tre ordini Vitruvio aggiunse, con una descrizione sommaria, l'ordine tuscanico che riteneva autoctono dell'Italia, ma che in realtà rappresenta una variante locale italica del dorico.<ref>Joseph Rykwert, ''op. cit.", 2010, pag.248 e sgg.</ref>