Concilio di Gerusalemme: differenze tra le versioni

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Il termine capo non è adatto e veritiero per qualificare Giacomo, che Biblicamente era un anziano della Chiesa di Gerusalemme ( come Pietro ), e non il capo. Inoltre la Parola capo dopo la nascita della Chiesa viene trovata solo per identificare Cristo come capo della Chiesa, e Dio Padre come capo di Cristo. Quindi la parola adatta per qualificare Giacomo è anziano e non capo.
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Tra la [[Chiesa di Gerusalemme]] e [[Paolo di Tarso]] si giunse all'accordo ufficiale sulla ripartizione delle missioni: i gerosolimitani (i seguaci di [[Giacomo il Giusto|Giacomo]] «[[Fratelli di Gesù|fratello del Signore]]») e [[Pietro apostolo|Pietro]] per i giudeo-cristiani [[circoncisione|circoncisi]] e Paolo per i cristiani provenienti dal paganesimo. Il concilio viene presieduto da Giacomo e da Pietro, quest'ultimo dopo un'accesa disputa tra le diverse fazioni, l'una che vorrebbe imporre la legge mosaica ai pagani convertiti e l'altra che considera questa un «giogo» iniquo e richiama tutto il collegio a rispettare la volontà di Dio, chiaramente manifestatasi in occasione della sua visita a Cornelio, dove lo Spirito Santo era disceso anche sui pagani non facendo «alcuna distinzione di persone».
 
Dopo Pietro intervengono Paolo e Barnaba, i più attivi evangelizzatori dei Gentili. Infine prende la parola anche Giacomo, capoanziano della Chiesa di Gerusalemme (probabilmente, in un primo tempo, il leader di quanti volevano imporre la legge mosaica, come pare anche nella ''[[Lettera ai Galati]]'' di Paolo) che richiamandosi a Pietro aggiunse la proposta di una soluzione di compromesso che prevedeva la prescrizione ai pagani convertiti di pochi divieti tra cui l'astensione dal nutrirsi di cibi immondi.
 
== Le cause e le determinazioni ==