Romanzo generazionale: differenze tra le versioni

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Il romanzo che contiene entrambi i sottogeneri in nuce è [[Giulia o la nuova Eloisa|La nuova Eloisa]] di [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] del 1761. Questo, che è un carteggio tra due amanti, ha come protagonista Giulia, una giovane che nella prima parte del romanzo rifiuta la maturità e le responsabilità, ma che alla fine accetta di sposarsi.
 
Il primo romanzo che si può definire generazionale è [[I dolori del giovane Werther|''I dolori del giovane Werther'' di Goethe]] del 1774. DifattiInfatti in questo romanzo definito solitamente epistolare, il protagonista, rappresentando emblematicamente un'intera generazione, hanutre un rifiuto per la società borghese che opprime le energie creative e, ritienendo la sua anima più grande del mondo, si suicida. Successivamente Goethe supererà il romanzo generazionale, scrivendo il primo [[romanzo di formazione]] ''La[[Gli missioneanni di teatraleapprendistato di GuglielmoWilhelm Meister'']] (1795). In questo modo inizia la dialettica tra i due sottogeneri di romanzo. Per esemplificare meglio,Successivamente un noto romanzo di formazione classico fu [[Orgoglio e pregiudizio]] di [[Jane Austen]] (1813).
 
Quindi ilNel romanzo generazionale vuol dire chedunque il protagonista rifiuta la maturità, al contrario del romanzo di formazione o Bildungsroman. I successivi romanzi generazionali più noti sono: ''[[Ultime lettere di Jacopo Ortis|Le ultime lettere di Jacopo Ortis]]'' di [[Ugo Foscolo|Foscolo]] (1802), ''Le confessioni di un figlio del secolo'' di [[Alfred de Musset|de Musset]] (1836), ''[[Un eroe del nostro tempo (Lermontov)|Un eroe del nostro tempo]]'' di [[Michail Jur'evič Lermontov|Lermontov]] (1840), ''[[Il garofano rosso (romanzo)|Il garofano rosso]]'' di [[Elio Vittorini|Vittorini]] (1933), ''[[Il sogno di una cosa]]'' di [[Pasolini]] (1949), ''[[Il giovane Holden]]'' di [[J.D. Salinger|Salinger]] (1951).
 
In Italia negli anni '70 con il tardo-moderno e ''Cani sciolti'' di [[Renzo Paris]] (1973) ritorna il romanzo generazionale, ripreso e poi sviluppato dagli scrittori [[Enrico Palandri|Palandri]] (1979), [[Tondelli]] (1980), [[Claudio Piersanti|Piersanti]], De Carlo, Del Giudice, [[Silvia Ballestra|Ballestra]], [[Enrico Brizzi|Brizzi]], Demarchi, [[Giuseppe Culicchia|Culicchia]], Nuzzolo.