Filosofia della religione: differenze tra le versioni

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La [[marxismo|teoria marxista]] ha elaborato una forte critica alla religione in senso [[materialismo|materialista]]-[[storicismo|storicista]] considerandola a livello storico come "[[oppio dei popoli]]" nonché generatrice di [[guerre di religione in Europa|guerre di religione]] tra popoli dando vita alla corrente [[ateismo|ateista]] tipica del materialismo; mentre [[Freud]] considera la nozione di [[Dio]] come il desiderio inconscio dell'esistenza del padre buono, l'[[esistenzialismo]] novecentesco, sia ateo che religioso, insistendo sulla finitudine dell'essere umano, rivaluta l'aspetto irrazionale legato alla [[paura della morte]] e al [[senso della vita]] (la [[metafisica]] dal punto di vista [[psicoanalisi|psicoanalitico]] non sarebbe altro che un tentativo razionale di soddisfare tali esigenze). Lo stesso [[Carl Gustav Jung]] colloca gli aspetti religiosi negli [[archetipo|archetipi]] propri dell'[[inconscio collettivo]], dunque nella cultura di ciascun popolo.
 
Secondo [[Walter Benjamin]], invece, l'affermazione della [[borghesia]] ha prodotto la scristianizzazione del mondo moderno: "il capitalismo è una religione che nasce dal semplice culto, senza dogma. Il capitalismo – come si deve poter provare non solo nel calvinismo, ma anche negli altri movimenti cristiani ortodossi – si è sviluppato in Occidente in modo parassitario sul cristianesimo in modo tale che alla fin fine la sua storia è la storia del suo parassita, del capitalismo"<ref>[[Walter Benjamin]], ''Kapitalismus all Religion'', a cura di D. Baecker, Berlin, 2003, pp. 15-18.</ref>.
 
== Note ==