Antonio José de Sucre: differenze tra le versioni

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All'inizio del [[1830]], allarmato dalle voci delle dimissioni e di un possibile allontanamento dal paese di [[Simon Bolivar]], decise di rientrare a [[Quito]]; fu colpito a morte in una [[imboscata]] sulla Sierra de Berruecos, vicino a [[La Unión (Nariño)|La Unión]], nel [[sud]] della [[Colombia]], il 4 giugno [[1830]]<ref>[http://www.elmundo.com/portal/resultados/detalles/?idx=162568 La muerte del mariscal Sucre ] El Mundo.com</ref>.
 
Quella di Sucre fu la "cronaca di una morte annunciata". Già nel 1828, il Generale peruviano [[Agustín Gamarra]] tentò d'invadere la Bolivia e scacciare Sucre, allora presidente della Bolivia regolarmente eletto nel 1827. Gamarra era spalleggiato dal boliviano Casimiro Olañeta, ed entrambi organizzarono il "complotto di [[Chuquisaca]]", con lo scopo di attentare alla vita di Sucre, che rimase ferito quando tentò di sedare la rivolta. Ciò causerà l'abbandono della presidenza del Gran Mariscal, che tornò a quel tempo nei territori della Grande Colombia<ref name="Tulene">{{cita pubblicazione|autore=Dr. César Aure Tulene|titolo=Antonio José de Sucre. De Cumaná a Berruecos|url=http://www.anm.org.ve/FTPANM/online/2009/Coleccion_razetti/Volumen6/03.%20Aure%20C%20(409-426).pdf|editore=Ateproca|volume=6|pagine=409-426|data=2008|accesso=16 settembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140924044920/http://www.anm.org.ve/FTPANM/online/2009/Coleccion_razetti/Volumen6/03.%20Aure%20C%20(409-426).pdf|dataarchivio=24 settembre 2014}}</ref>. Tre giorni prima dell'assassinio, il quotidiano di Bogotà "El Demócrata" pubblica il seguente articolo:
 
''"Abbiamo appena appreso con stupore dalle lettere che abbiamo ricevuto dalla posta del Sud, che il generale Antonio José de Sucre ha lasciato Bogotà assicurandosi la marcia verso la provincia di Pasto per attaccarla; ma il valoroso generale Obando sta correndo per rispondere a tale minaccia. Possa Obando fare con Sucre ciò che non abbiamo fatto con Bolivar"''<ref name="Tulene"/>.
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== Nella cultura di massa ==
La fama di Antonio José de Sucre in Sudamerica è quasi paragonabile a quella di [[Simon Bolivar]]. Molte città di [[Bolivia]], [[Colombia]], [[Ecuador]] e [[Venezuela]] hanno statue, vie, piazze, teatri ed altro a lui dedicati. Ancor più di Bolivar la figura di Sucre è ricordata in Ecuador e Bolivia. Egli infatti eseguiva gli ordini di Bolivar ma fu lui che diresse sul campo le vittoriose battaglie del Pichincha e di Ayacucho, liberando rispettivamente l'attuale Ecuador e la Bolivia (ex-[[Alto Perù]]). Il [[dipartimento di Sucre]] in [[Colombia]] e la città di [[Sucre]], capitale amministrativa della [[Bolivia]], prendono il nome da lui; lo stato venezuelano di [[Cumaná]], dove nacque, fu ribattezzato [[Sucre (stato)|Sucre]] in suo onore e anche un grosso quartiere della capitale [[Caracas]] fu chiamato col suo nome. La vecchia [[valuta]] circolante in [[Ecuador]] si chiamava [[Sucre ecuadoriano|Sucre]], così come il suo nome portano l'aeroporto<ref>{{cita web|url=http://www.elcomercio.com/actualidad/quito/correa-prefiere-mantener-actual-nombre.html|titolo=Correa prefiere mantener el actual nombre del aeropuerto Mariscal Sucre|editore=El Comercio|accesso=28 settembre 2014}}</ref>, la tangenziale ovest di Quito e una [[parrocchia civile|parrocchia]] della stessa città<ref>{{cita web|url=http://www.lamariscal.com/PIMC3/index.php|titolo=La Mariscal|editore=lamariscal.com|accesso=28 settembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141220050002/http://lamariscal.com/PIMC3/index.php|dataarchivio=20 dicembre 2014}}</ref>.
 
=== Elenco parziale ===