Gelato: differenze tra le versioni

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Risale circa al 1884 una delle maggiormente note rivendite commerciali di gelato italiane, realizzato tramite raffreddamento di gelato, zucchero e grossi mastelli di "salamoia", che cominciò la propria attività a Torino. Era l'inizio della gelateria ''Pepino''<ref>[http://www.gelatipepino.it/lastoria.php Gelati PEPINO 1884]</ref> che ancora oggi produce gelati nel capoluogo piemontese. Tale rivendita fu certamente la prima nel nord Italia a portare il gelato a un livello popolare e l'unica a potersi fregiare dei Brevetti di Fornitore di Casa Reale.
 
Tra le varie scuole che si sono distinte nel tempo nella fabbricazione ed esportazione all'estero della cultura italiana del gelato merita citazione quella [[Veneto|veneta]], in particolare quella della [[Val di Zoldo]], del [[Cadore]] della [[provincia di Belluno]], che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo. {{cn|In particolare un gelataio cadorino [[Italo Marchioni]] nel 1903 inventò il [[cono gelato]]}}, ovvero un contenitore fatto di cialda con la parte aperta verso l'alto da riempire con il gelato (a palline o con una spatola), contribuendo con questa innovazione ad incrementare la popolarità e la diffusione del gelato italiano.
 
Dal punto di vista produttivo e della lavorazione, esistono due varietà ben distinte di gelato: il ''gelato artigianale'' e il ''gelato industriale''.