Assemblea Costituente (Italia): differenze tra le versioni

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L'ordine del giorno era anche lo strumento per orientare il seguito dei lavori, ma era meno impegnativo dell'approvazione per princìpi e si prestata quindi a restare, in tutto o in parte, inadempiuto: è quello che sarebbe avvenuto con l'approvazione da parte della seconda Sottocommissione dei 75, nel settembre del 1946, dell'ordine del giorno [[Tomaso Perassi|Perassi]]. Con esso, in una fase iniziale dei lavori della Costituente, esclusa la forma del governo presidenziale, ci si pronunciava "per l'adozione del sistema [[parlamentare]] da disciplinarsi, tuttavia con dispositivi costituzionali idonei a tutelare le esigenze di stabilità dell'azione di governo e ad evitare le degenerazioni del parlamentarismo"; in seguito, però, "non passò la proposta di [[Costantino Mortati|Mortati]] di una durata almeno biennale dei governi, né quella di [[Egidio Tosato|Tosato]] che anticipava la formula della sfiducia costruttiva adottata qualche anno dopo nella Legge fondamentale tedesca. Tutto il funzionamento della nostra forma di governo veniva lasciato al comportamento dei partiti"<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/266198/le-regole-del-parlamento-nellepoca-del-bipolarismo ''Le regole del Parlamento nell'epoca del bipolarismo'', Testo della Lectio magistralis pronunciata dal Presidente del Senato all'Università LUISS di Roma, 6 novembre 2008]. L'ordine del giorno Perassi è stato comunque invocato a difesa delle leggi "contenenti una limitata deroga al principio della rappresentanza": [https://books.google.it/books?id=vx3-CQAAQBAJ&pg=PA144&lpg=PA144&dq=sentenza+1+2014+%22ordine+del+giorno%22&source=bl&ots=QzOJdKeIcw&sig=0A3KC2Iy66eaqtmZqohIneeE3i8&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiapP6U-rzPAhVMGT4KHQQ-B7kQ6AEIMDAE#v=onepage&q=sentenza%201%202014%20%22ordine%20del%20giorno%22&f=false AA. VV., ''Prime riflessioni sulla "storica" sentenza 1 del 2014'', Franco Angeli ed., 2014, p. 144].</ref>.
 
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