Affare Dreyfus: differenze tra le versioni

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== Il Processo di Rennes: 7 agosto - 9 settembre, 1899 ==
Passato qualche mese, arrivò un colpo di scena. Il 30 agosto 1898, il maggiore [[Hubert J. Henry]], principale accusatore di Dreyfus e membro del controspionaggio, dichiarò di essere l'autore della lettera falsificata dell'autunno 1896, in cui è menzionato Dreyfus, e di aver contraffatto parecchi documenti del suo dossier segreto. Arrestato, il 31 agosto si suicidò in carcere, tagliandosi la gola con un rasoio. Apparve sempre più chiaro che le prove processuali contro Dreyfus erano dei falsi elaborati dai servizi segreti., Deidei quali [[Charles Maurras]] dirà: «Falsi sì, ma patriottici». Di fatto, il 27 ottobre, la Corte di Cassazione, il massimo organo giudiziario, accoglie la richiesta di revisione del processo. Nel giugno 1899 essàessa annullò la sentenza del 1894. Dreyfus torna in Francia. E il 18 luglio 1899 può leggere sul giornale una buona notizia.
 
Riguarda [[Ferdinand Walsin Esterhazy]], il quale ha confessato di aver scritto di suo pugno il famoso «bordereau» ''per ordini superiori'', ossia del colonnello [[Sandherr]], allora capo dell'ufficio informazioni - come ammesso anche da Henry - ingiustamente attribuito a Dreyfus. Venne congedato dall'esercito per aver, fra l'altro, sottratto 35 mila franchi e si trasferì in Inghilterra, dove visse sino agli anni '20. Il nuovo processo militare comincia a [[Rennes]] il 7 agosto, svolgendosi in un'atmosfera pesantissima di pressioni e minacce a giudici ed avvocati; Dreyfus fu condannato nuovamente per tradimento, a dieci anni ''con le circostanze attenuanti''. In realtà, nel corso del processo era stata ampiamente dimostrata l'infondatezza delle accuse contro di lui, ma la Corte Militare subì forti pressioni dallo Stato Maggiore (seriamente compromesso da tutta la vicenda) affinché non annullasse la condanna precedente. In ogni caso, la decisione fu presa non all'unanimità, ma con una maggioranza di cinque voti contro due: è da notare che, tra i due che votarono per l'assoluzione, uno era il comandante de Bréon, cattolico praticante<ref>{{Cita libro|lingua=fr|autore=J.-D. Bredin|titolo=Bernard Lazare, le premier des dreyfusards|editore=Editions de Fallois|città=Paris|anno=1992|pagina=263}}</ref>.