Architettura romanica in Italia: differenze tra le versioni

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==Architettura romanica in Abruzzo e Molise==
{{vedi anche|Abruzzo# Arte|Duomo di Termoli}}
=== Romanico in Abruzzo ===
[[File:Teramo - Duomo 04.jpg|thumb|190px|Facciata monumentale del [[Duomo di Teramo]]]]
Il romanico in [[Abruzzo]] si diffuse dall'[[XI secolo]] fino al [[XIV secolo]] circa; sostanzialmente fu utilizzato per il restauro e la ricostruzione di complessi monastici già esistenti da secoli, poiché molti erano stati fondati nel [[IX secolo]] circa, come il monastero di [[San Benedetto in Perillis]] (L'Aquila), la [[chiesa di San Paolo di Peltuinum]] e l'[[abbazia di San Clemente a Casauria]]. Tali monasteri subirono svariati danni per mano umana o a causa di terremoti, ragion per cui nel corso dei secoli XI e XII molti interventi di ripristino vennero apportati specialmente all'abbazia di Casauria e ai monasteri della [[Majella]] (San Tommaso di Caramanico Terme, San Liberatore, San Martino in Valle).<br>Nella zona aquilano-vestina gli esempi più importanti sono il complesso della [[chiesa di Santa Maria Assunta (Bominaco)|chiesa di Santa Maria]] di [[Bominaco]], con l'[[oratorio di San Pellegrino]], sorta nel luogo della primitiva chiesa dove venne sepolto nel [[IV secolo]] il tal Pellegrino<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=chiesaRomAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=chiesero2253&tom=253/|titolo=Chiesa di Santa Maria Assunta}}</ref>,la [[chiesa di San Paolo di Peltuinum]] a [[Prata d'Ansidonia]], l'[[abbazia di Santa Lucia]] a [[Rocca di Mezzo]] e la [[chiesa di Santa Maria ad Cryptas]] presso Fossa; nelle zona marsicane e peligne le facciate della [[Cattedrale di San Panfilo]] di [[Sulmona]], del [[Duomo di Corfinio]], della [[chiesa di Santa Maria della Tomba]], sempre a Sulmona, gli interi complessi della [[chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta]] a [[Rosciolo dei Marsi]] e della [[Basilica dei Santi Cesidio e Rufino]] a [[Trasacco]].
[[File:Abbazia di San Clemente a Casauria (12).JPG|thumb|190px|Il portale di San Clemente a Casauria]]
Nel teramano gli esempi più importanti sono la stessa [[Duomo di Teramo|Cattedrale di Teramo]], realizzata ex novo nel [[1158]]-[[1176]], con facciata in stile romanico a salienti e tre navate<ref>{{Cita web|url=https://www.duomoteramo.it/La-costruzione.htm/|titolo=La costruzione - Duomo di Teramo}}</ref>, poiché la vecchia chiesa di Santa Maria in Parutinensis non era più adatta a svolgere le funzioni principali di sede diocesana, in seguito i complessi della [[chiesa di San Clemente al Vomano]], della [[Duomo di Atri|Cattedrale di Atri]] (solo l'esterno), della [[chiesa di Santa Maria di Propezzano]], della [[chiesa di Santa Maria di Ronzano]], della [[chiesa di San Giovanni ad insulam]] e della chiesa di Santa Maria a Vico.<br>Nel pescarese invece si hanno gli esempi dell'esterno del [[Duomo di Penne]], della [[chiesa di Santa Maria del Lago]] a [[Moscufo]] e della chiesa di Santa Maria Maggiore a [[Pianella]], oltre alla già citata Badia di Casauria.
Nella fascia territoriale de [[L'Aquila]], nonché nel capoluogo stesso, dal [[XIII secolo]] si sviluppò un romanico particolare, ancora oggi ammirabile nella maggior parte delle facciate delle chiese principali, come la [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]], edificata nel [[1254]] per volere di [[Celestino V]], con la caratteristica facciata a tre rosoni, e mattonelle bicrome in rosso e bianco, che rappresentano i colori civici della città<ref>{{Cita web|url=http://www.pelignanet.it/abruzzo/chiese-monumenti-abruzzo/item/229-basilica-di-santa-maria-di-collemaggio-a-l-aquila.html/|titolo=Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila}}</ref>,seguita dalla [[chiesa di Santa Maria Paganica]], la [[chiesa di San Pietro a Coppito]], la [[chiesa di San Marciano]], la [[chiesa di Santa Giusta]] (le quattro chiese maggiori dei rispettivi rioni storici) e la [[chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|chiesa di San Silvestro]], benché tali facciate delle chiese sparse nel rioni della città e nei borghi circostanti della conca vestina siano dozzine e dozzine. Sostanzialmente la facciata aquilana è a coronamento orizzontale, in pietra bianca del [[Gran Sasso d'Italia]], con portale strombato ad arco a tutto sesto con lunetta affrescata, sormontato da un rosone a raggiera in asse.
 
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Immagine:San Liberatore Serramonacesca 1.jpg|[[Abbazia di San Liberatore a Majella]] ([[Serramonacesca]])
Immagine:Santa maria di collemaggio-l'aquila.jpg|Facciata della [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]] a [[L'Aquila]]
Immagine:Abbazia di San Clemente a Casauria (32).JPG|Interno dell'[[abbazia di San Clemente a Casauria]]
Immagine:Chiesa di Santa Maria di Propezzano.jpg|La [[chiesa di Santa Maria di Propezzano]] ([[Morro d'Oro]])
Immagine:Abbazia di San Giovanni in Venere 2.JPG|[[Abbazia di San Giovanni in Venere]] ([[Fossacesia]])
 
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=== Romanico in Molise ===
[[File:Duomo Termoli 1.JPG|thumb|190px|Facciata della Cattedrale di Termoli]]
Il romanico in [[Molise]] si diffuse sicuramente come in Abruzzo dal [[XII secolo]], nella ricostruzione o nella fondazione dei monasteri maggiori, come ad esempio nella ristrutturazione dell'[[abbazia di San Vincenzo al Volturno]] (risalente al [[VI secolo]]), oppure nella costruzione di chiese dentro le mura di città, tra le quali l'esempio massimo è [[Campobasso]], con la [[chiesa di San Giorgio (Campobasso)|chiesa di San Giorgio]], del [[XII secolo]], sorta forse su un tempio pagano<ref>{{Cita web|url=http://www.molise.org/territorio/Campobasso/Campobasso/Arte/Chiese/Chiesa_di_San_Giorgio/|titolo=Chiesa di San Giorgio}}</ref>, la [[chiesa di San Bartolomeo (Campobasso)|chiesa di San Bartolomeo]] e la [[chiesa di San Leonardo (Campobasso)|chiesa di San Leonardo]].<br>Tuttavia, a causa di saccheggi e disastri naturali, anche le architetture molisane, come quelle abruzzesi, subirono diversi rifacimenti, attualmente mostrano degli stili discordanti e non omogenei. Un esempio molto chiaro è la chiesa di San Giorgio di Campobasso, con l'esterno romanico e l'interno neoclassico, ricostruito dopo il sisma del 1805. Sostanzialmente il romanico molisano risentì dell'influsso laziale-toscano, così come quello abruzzese, mentre nella fascia costiera accolse la corrente pugliese (stesso caso verificatosi a San Giovani in Venere in Abruzzo), i cui unici casi sono la [[Cattedrale di Santa Maria della Purificazione]] di [[Termoli]], sorta nel [[XIII secolo]] su una costruzione più antica<ref>{{Cita web|url=http://www.morronedelsannio.com/molise/duomo_termoli.htm/|titolo=Il Duomo di Termoli}}</ref>, e la chiesa di San Nicola di [[Guglionesi]].<br>Oltre a Campobasso, i principali esempi di architettura romanica conservatasi in maniera integra sono la chiesa di Santa Maria del Canneto a [[Roccavivara]], la chiesa di Santa Maria della Strada a [[Matrice (Italia)|Matrice]], la [[Duomo di Venafro|Cattedrale di Venafro]] (anche se si tratta di una ricostruzione degli anni '60, ricavata dallo smantellamento barocco del complesso), il [[Duomo di Larino]] (alcuni tratti della facciata) e la chiesa madre di [[San Giorgio]] a [[Petrella Tifernina]]. Unico esempio mirabile di architettura civile romanica molisana sopravvissuto fino ad oggi è invece la [[Fontana Fraterna]], nel centro di [[Isernia]].
 
==Architettura romanica in Campania==
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{{vedi anche|Architettura normanna in Sicilia}}
[[File:Cefalu Dom.jpg|thumb|Il [[duomo di Cefalù]], veduta aerea]]
La [[Sicilia]] e i territori confluiti nel [[Regno di Sicilia]] normanno in generale risentironopossiedono inarte questoe periodoarchitettura dinormanna moltecon influenze diverse, dovute alle vicende storiche, politiche e religiose che accaddero in quei secoli: duedal secoliregno digermanico vandalo-ostrogoto al periodo bizantino e successivamente l'emirato islamico (IX-X secolo), la conquista normanna ([[1016]]-[[1091]]) e la nascita del Regno di Sicilia furono eventi che innescarono un processo di complessa stratificazione culturale.
 
Lo stile si formula già nei primi anni dalla conquista, con ampie citazioni dell'architettura [[cluniacense]] dovuta alla presenza sull'Isola di monaci e priori di origine bretone, uomini di fiducia del [[Ruggero I di Sicilia|Granconte Ruggero]]. DaCome un timido accenno dello stilenel [[Duomo di Mazara del Vallo|a Mazara]], ad una più sicura padronanza degli stilemi [[Cattedrale di Sant'Agata|a Catania]], dove peraltro viene fondato un monastero ad imitazione dell'[[abbazia di Cluny]], l'architettura dell'[[XI secolo]] siciliano appare incentrato sul concetto normanno di fortezza, lasciando poco spazio agli apparati decorativi. Sebbene rifatto in più epoche, ilIl [[Castello normanno (Paternò)|mastio]] eretto a [[Paternò]] costituisce il ''thopos'' del sistema di controllo e di difesa dei territori appena conquistati. L'aspetto massiccio tradisce una origine e uno scopo militare (come pure negli analoghi esempi, sebbene probabilmente più tardi, di [[Castello normanno (Adrano)|Adrano]], di Motta e probabilmente anche di Catania) e. iLe rimaneggiamentistrutture successivisono nontipicamente lasciano molti spunti per un confrontonormanne con altri linguaggi coevi. Tuttavia l'impianto del [[dongione]] è sinonimo della aderenzalegato al sistema fortilizio franceseanglo-franco-normanno.
 
Il fiorire dello stile tuttavia si deve spostare di quasi cento anni, a metà del [[XII secolo]]. IlEdifici ruolonormanni dell'architetturae campana,in dovecerti ilcasi linguaggiocon islamicoinfluenze èislamiche giàpersiane inseritoe nel tessuto architettonico di cittàbizantine come [[Salerno]] oa [[AmalfiPalermo]], sembra non essere secondario per lo sviluppo del gusto in Sicilia. Edifici normanni con influenze arabe sono dunque a [[Palermo]] edifici come la ''[[La Zisa|Zisa]]'' ([[1154]]-[[1189]] circa), ispirataedificio concettualmentenormanno alleispirato saleai di rappresentanza fatimide edongioni riccamentema decoratadecorato da [[muqarnas]]; la ''[[Castello della Cuba|Cuba]]'' ([[1180]]); l'impianto arabeggiantenormanno tantocon influenze bizantine della [[chiesa di San Giovanni degli Eremiti]] ([[1140]] circa), a pianta cruciforme, quanto della [[Chiesa di San Cataldo (Palermo)|San Cataldo]] ([[1161]] circa). Elementi decorativi come cuscinetti, alfiz e mosaici rappresentanti stelle ad otto punte sono ben apprezzabili in molti monumenti, come la [[Chiesa della Martorana|Martorana]] ([[1143]]). Quest'ultima èpresente un importante sincresi stilistica con ilinfluenze bizantinismostilistiche coevobizantine, insieme alla [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]] nel [[Palazzo dei Normanni]] ([[1143]]), citatocitata tanto nei mosaici, quanto nei marmi intarsiati a cosmatesche nei pavimenti e nel primo registro delle pareti. NellaNel caso della Cappella Palatina venne realizzato ununa felicechiesa connubioromanica tranormanna impiantocon aelementi croce greca per il presbiterobizantini e il corpo basilicale nella navataislamici. I mosaici presentano uno schema più originale rispetto all'"osservanza" di stretta della Martorana. Nella sala di Ruggero I al Palazzo dei Normanni si trova anche un unico ciclo profano con scene di giardini e di caccia, svaghi preferiti dei sovrani, che riprende un'iconografia tipica dei palazzi arabi.
 
Una ulteriore ispirazioneedificio avutaprettamente dall'architetturanormanno islamicama ècon costituitapeculiari dallainfluenze bizantine e islamiche e la [[chiesa dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò]] ([[1172]]), di cui è pervenuto fortunosamente il nome dell'architetto Gherardo il Franco e il mandante Teostericto Abate di Taormina che fece ricostruire l'edificio a sue spese (è probabile che la ricostruzione,fece data la vicinanza di date, sia dovuta ad un crollo avvenuto durante il [[terremoto del 1169]])costruire. La chiesa romanica normanna presenta elementi di tradizione [[Nord Africa|nord africa]]neislamica come gli archi intrecciati, elementi più tipicamente persiani come le cupole polilobate, insieme ad alcuni elementi più tipicamente bizantini come il riutilizzo delle colonne romane o la presenza del foro [[iconostasi]]co.
 
Altri importanti esempi di edifici dell'epoca sono le cattedrali [[duomo di Cefalù|di Cefalù]] ([[1131]]-[[1170]] circa) e [[Duomo di Monreale|di Monreale]] ([[1172]]-[[1189]]). In entrambi gli edifici tipicamente normanni sono attestate più influenze, che vanno dalle esperienze cluniacensi nella zona dell'abside, agli archetti pensili tipicamente lombardi (a Cefalù), a quelli intrecciati (a Monreale) di influenza araba, alle due torri in facciata che ricordanorimandano a modelli transalpininordeuropei, introdotti dai [[Normanni]].
 
L'estetica della Sicilia isolana si estese rapidamente anche nella ''Sicilia peninsulare'', ossia alle attuali regioni di [[Calabria]] e [[Basilicata]] e [[Campania]] arrivando fino in [[Puglia]], [[Molise]], [[Abruzzo]] e [[Lazio]]. Le influenze siciliane sono evidenti soprattutto nella resa dei dettagli negli esterni, ma in particolare nella distribuzione spaziale degli interni. Il [[duomo di Gerace]] ([[1045]]) costituisce un esempio efficace del gusto calabrese, dalla resa piuttosto semplice e spoglia, probabilmente perché appartenente alla prima fase dello stile. L'influenza cluniacense è palesata ancora una volta nella distribuzione dei volumi degli ambienti connessi, come nel sistema di illuminazione. A tal proposito risulta molto interessante il confronto tra l'impianto absidale di Gerace, tagliato da una cornice orizzontale che segue l'andamento curvilineo delle due absidi e sovrastato da finestre circolari a strombo, e l'analogo catanese dove per la prima volta sull'Isola si sperimenta la processione di archi a sesto acuto.
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