Idea: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 6:
== Platone ==
[[File:Platoneeleidee.jpg|upright=1.4|thumb|Schema concettuale dell'idea universale di Cavallo, di cui sono partecipi i singoli cavalli particolari.]]
[[Platone]] è il primo a fare dell'"idea" il perno del suo sistema filosofico, ponendo le basi di tutta la [[storia della filosofia occidentale]]. Bisogna intendere però l'idea platonica non come "concetto" bensì come "forma" e difatti Platone utilizza indifferentemente i termini ''idea'', ''eidos'' ed ''ousìa'' ad indicare la forma comune di tutti i concetti.<ref>«Nel linguaggio moderno "Idea" ha assunto un senso che è estraneo a quello platonico. La traduzione esatta del termine sarebbe "forma"» (G. Reale, ''Il pensiero antico'', pag. 120, Vita e Pensiero, Milano 2001 ISBN 88-343-0700-3).</ref> L'idea platonica sottintende un'uniformità naturale, in cui alle diverse manifestazioni degli oggetti fa capo un'unica forma pura, o "idea", che le accomuna tutte, in maniera simile a un modello o un [[archetipo]].<ref>Le manifestazioni degli oggetti sensibili possono essere considerate, rispetto alle idee, secondo un rapporto di imitazione, di partecipazione, di comunanza, oppure di presenza (cfr. ''Fedone'' 74 d - 75 b, e 100 c-e), anche se questi quattro concetti vengono presentati da Platone soltanto come semplici proposte di comprensione senza alcuna pretesa esaustiva (cfr. G. Reale, ''Per una nuova interpretazione del "Critone" di Platone'', pag. 211, Vita e Pensiero, Milano 2003 ISBN 88-343-1036-5).</ref> Platone colloca tutte le "idee" in un mondo distinto, il mondo "[[iperuranio]]" (dal greco υπερὑπέρ "oltre" e ουρανοςοὐρανός "cielo"), da cui sgorgano come da una fonte per poi arrivare alla [[coscienza (filosofia)|coscienza]] dell'umanità.<ref>La natura dell'iperuranio e delle idee che vi dimorano è descritta da Platone nel dialogo ''[[Fedro (dialogo)|Fedro]]'', mentre il tema del rapporto tra l'idea e la realtà sensibile è esposto con particolare efficacia suggestiva nel [[mito della caverna]] delibro VII della ''[[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'' (514 b – 520 a).</ref>
 
Per Platone le idee hanno queste due caratteristiche:<ref name="scritti platonici">Domenico Pesce, ''Scritti platonici'', p. 44, Edizioni Zara, 1988. Come le Idee sono principio dell'essere e principio del conoscere, così a sua volta il Bene non solo fa essere ma fa anche conoscere queste ultime, simile al sole che dà la vita agli oggetti sensibili e al contempo li rende visibili (paragone formulato da Platone in ''Repubblica'', V, 580 a).</ref>