Slavia friulana: differenze tra le versioni
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=== Napoleone, l'Austria e l'Italia ===
I privilegi della Slavia cessarono assieme alla Serenissima nel [[1797]] e il passaggio del territorio veneziano all'[[Impero Asburgico]]; la situazione peggiorò ulteriormente durante il periodo napoleonico (1805-1813) quando furono abolite le vicinie, gli arenghi e le banche e furono istituiti otto comuni; questo sistema fu confermato dagli austriaci. Nel [[1866]] dopo la Terza guerra d'Indipendenza italiana, l'Austria cedette il Veneto e la Slavia passò sotto il [[Regno d'Italia]]. Sin dal 1848 i discendenti degli antichi
In particolare dopo la presa di Roma del 1870, si definirono due diverse prese di posizione in ambito politico e nazionale: così come buona parte della classe politica locale (Cucavaz, Musoni, Sirch e altri) era fortemente filo italiana, buona parte del clero divenne invece filo slovena e anti italiana perché ravvisava nel nuovo regno uno Stato sacrilego e responsible dello spodestamento del papa re.
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== Elenco dei comuni ==
[[File:Slavia friulana.png|thumb|I comuni della
[[File:Segnaletiche bilengâl a San Pieri.jpg|thumb|Segnaletica bilingue nel comune di [[San Pietro al Natisone]].]]La Slavia friulana comprende l'intero territorio dei seguenti comuni:
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A questi comuni vanno aggiunte le principali frazioni montane dei comuni di [[Attimis]], [[Faedis]], [[Nimis]], [[Prepotto]] e [[Torreano]], nonché alcune località e frazioni montane dei comuni di [[Montenars]] e [[Tarcento]] dove tuttavia
Secondo alcuni rientrerebbe nella Slavia Friulana anche il comune di [[Resia]], anch'esso
Della comunità slovena della provincia di Udine fanno parte anche gli Sloveni della Valcanale presenti nei comuni di Malborghetto-Valbruna e Tarvisio entrati a far parte del Regno d'Italia dopo la prima guerra mondiale.
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