Libere (film): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
riorganizzazione della struttura della voce, modifica note, cita web, modifica dati film |
inserimento note |
||
Riga 8:
| genere = documentario
| regista = [[Rossella Schillaci]]
| sceneggiatore = [[Paola Olivetti]], [[Rossella Schillaci]]
| produttore = ANCR [[Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza]]
| casa distribuzione italiana = Lab 80 Film
Riga 16:
}}
Libere è un [[film-documentario]] del 2017 scritto e diretto da [[Rossella Schillaci]] sul ruolo delle donna durante la [[Resistenza italiana]], realizzato attraverso il recupero delle testimonianze d'archivio di donne partigiane.<ref>{{Cita web
|url = http://www.lab80.it/img/uploads/Libere_PRESSBOOK_Lab80film_2017.pdf
|titolo = Libere
Riga 26:
== Trama ==
Nell'ottobre del 1965 <ref>{{Cita web
Nel 1965 [[Ada Gobetti]], intervenendo ad un convegno del [[Comitato di Liberazione Nazionale|Comitato di Liberazione Nazionale,]] ha chiesto che si facesse luce su tutto quanto era stato fatto dalle donne in questo periodo. La regista Rossella Schillaci ha deciso di raccogliere l’invito, realizzando un documentario che parla dell’azione femminile.▼
|url = http://www.metarchivi.it/dett_FASCICOLI.asp?id=400&tipo=FASCICOLI
|titolo = "Convegno nazionale dei Cln. Torino, 9 - 10 ottobre 1965" in Archivio Istoreto, fondo Istituto storico della Resistenza in Piemonte [IT C00 FA400]
|accesso = 19 maggio 2018
|sito = Archos Archivi della Resistenza e del '900
|data = 15 febbraio 2001
}}</ref>
▲
Il film racconta il ruolo ricoperto dalle donne durante la [[Resistenza italiana
Esse erano mosse da un desiderio di libertà e cambiamento. Molte lo ricordano come il periodo più bello della loro vita, nonostante la giovane età, i rischi e la paura di un futuro incerto. Non vi erano disuguaglianze, uomini e donne formavano famiglie unite da un senso di fratellanza e condivisione di valori.
Furono molteplici i ruoli di cui si occuparono le donne: combattenti, comandanti e ruoli subalterni. Il principale era quello di ufficiale di collocamento, non erano solo semplici staffette <ref>
Nel dopoguerra tutte le speranze furono infrante, le donne e i partigiani non ottennero nessun riconoscimento e persero tutti i diritti conquistati durante la resistenza. Le donne partigiane speravano in un mondo nuovo e giusto ma non fu così. Molte dovettero tornare a fare le casalinghe e lasciare il lavoro. La svolta avvenne nel 1946 quando ottennero il diritto al voto, ma questo determinò solamente un piccolo cambiamento nella loro vita politica e sociale.<ref>
La delusione è forte, soprattutto perché rimane inatteso il "''Programma de''i ''Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della Libertà”,'' il documento programmatico che aveva guidato le partigiane.
|