Giovanni Visconti (arcivescovo): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 94:
Egli fu poi nominato cardinale dall'antipapa Niccolò V, ma in seguito [[Papa Giovanni XXII]] lo accusò di infamia e ordinò ai vescovi di [[Como]] la pubblicazione delle sentenze (1322-23) contro di lui, per il fatto di aver accettato la nomina come cardinale<ref>Cadili, ''Giovanni Visconti'', p. 65.</ref>.
 
La brevità della carica fu, però, determinata dal passaggio del Visconti, nel maggio-giugno 1329, ada una politica anti imperiale.
Infatti, questo nuovo orientamento politico veniva formalizzato ad [[Avignone]] con l'adesione dei signori di Milano alle direttive del Papa e con la conseguente rinuncia di Giovanni alla carica cardinalizia.
 
Riga 105:
Nel luglio 1339, Aicardo era ritornato dall'esilio nella città di Milano e, solo dopo la sua morte (avvenuta nello stesso anno), Giovanni si insediò sulla cattedra ambrosiana.
 
Riuscì ada insediarsi grazie all'appoggio del pontefice Giovanni XXII che lo elesse arcivescovo di Milano con la formula «''sacrosante Mediolanensis ecclesie ellectus in archiepiscopum''...»<ref>Cadili, ''Giovanni Visconti'', nota 187, p. 88.</ref>.
Poi, nel 1342, Papa Clemente VI (successore di [[Benedetto XII]]) concesse a Giovanni Visconti la carica di [[metropolita]] e tale conferimento stabiliva il ritrovato accordo tra il Visconti e la sede papale.
 
Riga 124:
=== Arcivescovo e signore di Milano ===
[[File:Le vite de i dodeci visconti che signoreggiarono Milano (1645) (14783900523).jpg|thumb|Giovanni Visconti, signore di Milano.]]
Giovanni divenne arcivescovo grazie al prestigio della sua casata e fu signore di Milano in base ada una legittimazione venuta dal basso, compiuta da parte del consiglio generale di Milano nel 1339, subito dopo la morte di [[Azzone Visconti]]<ref name="Cadili, p. 106">Cadili, ''Giovanni Visconti'', p. 106.</ref>.
<br />In assenza di eredi diretti Giovanni e Luchino ebbero la signoria in condominio.