Sun Yat-sen: differenze tra le versioni

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A poco a poco il suo pensiero si modificò e si radicalizzò: nel [[1904]] l'idea che fosse sufficiente cacciare i Manciù per rinnovare la Cina venne definitivamente abbandonata e Sun cominciò esplicitamente a parlare di espulsione degli aggressori stranieri, instaurazione di una nuova forma di governo, la [[Repubblica]], e distribuzione egualitaria delle terre. Infine nel [[1905]], nel manifesto della sua nuova Associazione, la Tongmenghui, apparvero nella loro forma finale i famosi Tre Principi del Popolo: "Indipendenza nazionale", "Potere del popolo" (cioè democrazia) e "Benessere del popolo" (riforma agraria). Nel formulare questo terzo principio Sun Yat-sen era stato influenzato più dalle utopie della tradizione rivoluzionaria cinese, e in particolare dal movimento dei Taiping, che dalle idee occidentali.
 
L'idea di lotta di classe, che ben presto i marxisti cinesi avrebbero fatto propria, restava estranea al suo pensiero, legato a un modello di [[egualitarismo]] armonico. La [[Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica di Cina]] non nacque però nel modo in cui Sun Yat-sen aveva sperato. Nel [[1911]] mentrescoppiò illa rivoluzionario,[[Rivolta tornatodi inWuchang]] Cina,che venivadette nominatoiniziò presidentealla provvisorio[[Rivoluzione aXinhai]] contro la [[NanchinoDinastia Qing]],. nellaSun capitaleinizialmente ilnon passaggiopartecipò alall'improvvisa nuovoRivoluzione governoin fuquanto gestitosi cometrovava unancora colpoin diesilio Statonegli di[[Stati palazzo,Uniti]] perma cuisaputa illa poterenotizia fusi assuntoaffrettò daa untornare militare,in Cina. Qui il generalerivoluzionario [[Yuanvenne Shikai]].acclamato Sundai Yat-senribelli fucome costrettoloro aguida farsie davenne partenominato e,presidente nonostanteprovvisorio ildella suonuova partito,Repubblica ila [[KuomintangNanchino]], avessecon vintovicepresidente lel'alleato elezioni,[[Li benYuanhong]]. presto dovette ritornare in esilio.
Tuttavia a nord i Qing erano ancora al potere nella capitale Pechino e quindi Sun, intuendo che i ribelli non avrebbero potuto sconfiggere l'[[Esercito Beiyang]], fedele alla monarchia, offrì al capo di quest'ultimo, il potente generale [[Yuan Shikai]] la presidenza. Yuan fu contento di accettare a patto però che la capitale rimanesse Pechino, saldo centro del suo potere e inscenando un colpo di Stato di palazzo ebbe la scusa per rimanere. Sun a quel punto fu costretto ad accettare. L'imperatore [[Pu Yi]] abdicò e Yuan prese ufficialmente il potere sulla Cina. Con lui iniziò l'instabile [[Governo Beiyang]], governo guidato dai vari generali e [[signori della guerra]] rivali legati all'Esercito Beiyang appunto.
 
Sun Yat-sen fu costretto a farsi da parte e, nonostante il suo partito, il [[Kuomintang]], [[Elezioni dell'Assemblea nazionale della Repubblica di Cina del 1912-1913|avesse vinto le elezioni]] e rappresentasse la maggiore forza di opposizione politica, ben presto, a causa del sempre più dispotico modo di gestire il potere da parte di Yuan, dovette ritornare in esilio.
 
== Il ritorno e l'alleanza con i comunisti ==