Carini: differenze tra le versioni

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La chiesa del Rosario, con l'annesso convento dei Padri Domenicani, costituisce un grande complesso architettonico, con al centro un atrio. Pur essendo stata spogliata nel tempo delle sue opere migliori nella chiesa rimane un prezioso bassorilievo in marmo raffigurante la Madonna con Bambino, capolavoro di scuola gaginiana e la copia su tela della “Madonna del Rosario” di Vincenzo da Pavia.
Di pochi anni dopo sono, del resto, la chiesa e il Convento del Carmine (1566-1571), di cui si ammira un bellissimo chiostro con al centro una fontana. L'interno della chiesa è corredato di affreschi e tela di pregevole fattura e di una statua lignea dorata di Sant'Anna con la Madonna del XVII sec. Numerose le tele seicentesche. L'abside è arricchita da affreschi monocromatici raffiguranti prelati.
Il terzo monumentale complesso con grande chiostro all'interno è quello della chiesa di San Vincenzo, collegato con il Convento delle Suore Domenicane (fine XVI sec.); oggi spogliata di molte opere d'arte. Dell'intensa operosità conventuale rimane oggi in Carini, come unica testimonianza, quella delle Suore del Collegio di Maria (XVIII sec.) La chiesa di Santa Caterina, annessa al collegio, è ricca di affreschi di Giuseppe Testa, mentre fra le tele si ammira quella di Santa Caterina, opera di Antonio Manno (1733-1810). Testimonianze d'arte più antiche, si trovano, nelle altre chiese minori. All'inizio del [[Novecento|'900]] Carini contava ben 20 chiese, fra queste, la chiesa di San Giuliano, detta oggi delle Anime Sante del Purgatorio (dedicata a S. Antonio eremita), fu matrice fino al 1450. Nonostante oggi sia in precarie condizioni, questa chiesetta ebbe un momento di rinnovato splendore nel ‘700, quando si sovrapposero all'antico numerose tele, opere di artisti operanti nel territorio, soprattutto della scuola dei Manno.
 
Nella chiesa di San Giuseppe si ammira invece una statua lignea del Santo col Bambino del Bagnasco, mentre nella chiesa di Sant'Antonio (XVII sec.), successivamente dedicata a San Rocco, si apprezza un piccolo atrio dei Padri Conventuali. Alcuni ordini religiosi si avvicendarono nel passato, nella chiesa di San Lorenzo con annesso il convento, oggi trasformato in ospedale, probabilmente la più antica del territorio (XI sec.)