Superaequum: differenze tra le versioni
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Diversi comuni della Valle Subequana hanno restituito iscrizioni celebrative di duoviri (gli amministratori locali di ''Superaequum'') e ciò lascia supporre che gli antichi pagi della valle abbiano fornito, a turno, i duoviri al neonato municipium. Per costante tradizione letteraria, dal Seicento in poi, il municipium di Superaequum è stato ubicato in territorio di Castelvecchio Subequo: l'assioma sottostante tale tesi è che il locale pagus possa aver mutato il proprio titolo costituzionale originario divenendo, nel corso del primo sec. a.C, il [[municipium]] romano dei Superequani.
Molti aspetti relativi all'ordinamento municipale di Superaequum in età Romana sono ancora da chiarire. Assai problematica risulta una iscrizione epigrafica di tarda [[età imperiale]] rinvenuta in territorio di [[Secinaro]] in cui risulta attestato il quattruorvirato. Considerato che il quattruovirato non fu più concesso da Roma a quei municipi (tra cui ''Superaequum'') istituiti dopo la riforma cesariana dell'ordinamento municipale, l'iscrizione secinarese pone il problema di dover spiegare la presenza dei quattruoviri in un municipium retto da duoviri.<ref>[[Theodor Mommsen]] giudicò impossibile la presenza dei [[
Analogamente ad altri municipii romani della [[Regio IV Augustea]], il municipium dei Superaequani entrò in crisi tra il IV e il V sec. d.C. Gli ultimi eventi del municipium ad oggi noti sono: la comparsa delle catacombe cristiane, l'abbandono repentino dei pagi e dei vici di pianura, l'incendio del vicus di Molina Aterno e la formazione del [[cratere del Sirente]].
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