Stele di Nora: differenze tra le versioni

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Miles è d'accordo con l'interpretazione militare
collegamenti alle pagine degli storici moderni
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Nel dicembre dello stesso anno [[Frank Moore Cross]], professore all'[[Università di Harvard]], pubblica un articolo<ref>{{Cita|Cross, 1972|pp. 13-19}}</ref> in risposta a Peckham, riprendendo alcuni punti dello studioso ma distanziandosene in altri. Cross ritiene ad esempio che nel testo non si parli di Tartessos, in [[Andalusia]], ma di Tarsis in Sardegna. Inoltre afferma che nell'interpretazione del verbo ''grš'' andrebbe privilegiato il suo significato militare di "scacciare" rispetto a quello marittimo di "essere trascinato/condotto". Infine ritiene che Milkaton sarebbe un comandante di Pumayaton di [[Tiro (sito archeologico)|Tiro]] (831-785 a.C.), conosciuto presso i greci come [[Pigmalione di Tiro|Pigmalione]], qui presente con una forma abbreviata [[Ipocoristico|ipocoristica]] PMY abbastanza comune nel mondo fenicio.<ref>{{Cita|Cross, 1972|p. 17}}</ref>
 
La sua traduzione (che integra le prime due righe del testo nella parte alta della stele) è la seguente:
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Secondo Cross l'iscrizione documenterebbe la colonizzazione fenicia della parte meridionale dell'isola.<ref>{{cita|Cross, 1987|p. 71}}</ref> Secondo Russel E. Gmirkin invece, l'iscrizione testimonierebbe il periodo in cui i Fenici venivano sconfitti e in parte costretti ad emigrare verso occidente dall'avanzata [[Assiri|assira]].<ref>{{cita|Gmirkin, 2006|pp. 275-276}}</ref> In questo senso Tarshish non si riferirebbe ad una località spagnola o sarda ma a [[Tarso (Asia Minore)|Tarso]] in [[Cilicia]]. Si tratterebbe pertanto della testimonianza della fuga di profughi approdati in Sardegna nella disperata ricerca di salvezza e pace. Concorda con questa interpretazione anche Delgado Hervàs<ref>{{cita|Delgado Hervàs, 2008|p. 368}}</ref>, professoressa all'[[Università Pompeu Fabra|Universitat Pompeu Fabra]] di [[Barcellona]].
 
[[David Ridgway]] della [[Università di Edimburgo|University of Edinburgh]] ritiene che Tarsis non si riferisca né a Tarso in Cilicia, né a Tartessos in Spagna, ma indicherebbe una località mineraria in Sardegna.<ref>{{cita|Ridgway, 1992|p. 27}}</ref> In questa prospettiva l'iscrizione testimonierebbe la vittoria di un generale fenicio contro le popolazioni locali per il controllo delle miniere della zona. Anche Markoe<ref>{{cita|Markoe, 2000|p.178}}</ref>, Dyson e Rowland<ref>{{cita|Dyson - Rowland, 2007|p. 106}}</ref> ritengono che la scritta testimoni una vittoria dei Fenici contro i Sardi.
 
Recentemente questa interpretazione militare del documento è stata ripresa da Nathan Pilkington dell'[[Columbia University|Università di Columbia]], che propone la seguente traduzione senza riferimenti a Tartesso<ref>{{Cita|Pilkington, 2012|p. 47}}</ref>:{{citazione|"A house he beat down. And he drove out. In Sardinia, he is at peace; his army is at peace. Milkyton, son of Shubon, the Commander. For Pummay"}}
 
Anche [[Richard Miles]], professore alla [[Università di Sydney|Università di Sidney]] si è mostrato concorde affermando<ref>{{Cita|Miles, 2012|p. 94}}</ref>: {{citazione|un voto di ringraziamento al dio Pumay dedicato da un alto funzionario fenicio di nome Milkaton, dopo che la sua nave e tutto il suo equipaggio erano riusciti a sopravvivere a una grande tempesta nel viaggio verso la terra di «Tarshish». Si è molto discusso sulla reale collocazione geografica di «Tarshish»; comunque, l'ipotesi più probabile è che si tratti di Tartesso, l'antico nome di quella zona meridionale della Spagna corrispondente all'incirca all'attuale Andalusia.|Da ''Carthago Delenda Est''}}
 
=== Celebrazione di una divinità ===