Nicolas Jean-de-Dieu Soult: differenze tra le versioni

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== Da soldato semplice a generale ==
Originario della [[Cevenne]], nel sud della Francia, Nicolas Soult, figlio di un [[notaio]] in una piccola [[città]], dovette interrompere gli studi all'età di sedici anni a causa della morte del padre e decise di arruolarsi nel [[1785]], come semplice [[soldato]], nel [[reggimento]] della [[fanteria]] reale, nella quale salì rapidamente i gradi inferiori, grazie alle doti dimostrate di energia e capacità direttiva e organizzativa<ref name="DCH">D.Chandler (a cura di), ''I marescialli di Napoleone'', p. 621.</ref>.
 
Dopo sei anni di servizio divenne [[sergente]]. Allo scoppio delle [[guerre rivoluzionarie francesi|guerre rivoluzionarie]], nel [[1792]], venne nominato istruttore con mansioni di [[sottotenente]] nel 1º [[battaglione]] volontari dell'[[Alto Reno]], uno dei nuovi battaglioni di volontari organizzati per fronteggiare la possibile aggressione delle potenze dell'[[Ancien Régime]], dove avrebbe dovuto svolgere compiti di istruzione e addestramento dei reparti di reclute assegnate a questo reparto, schierato con compiti di emergenza alla difesa dei [[Vosgi]]. InTenne questo incarico per alcuni mesi, dimostròdimostrando notevoli capacità di addestramento e venne molto apprezzato dai suoi soldati. Nel luglio 1792 venne assegnato al comando di una compagnia di fanteria<ref name="DCH"/>.
 
Divenne [[capitano]] nel novembre [[1793]], ma già in marzo e settembre, nel corso dei combattimenti di [[Ueberfelsheim]] e di [[Bodenthal]], aveva dato prova di valore personale e di grande energia, conducendo personalmente i suoi soldati sotto il fuoco del nemico; il 18 ottobre 1793 prese parte allo scontro di [[Saverne]], dove di nuovo partecipò ad un violento contrattacco a colonne serrate che mise in rotta gli austriaci<ref>D.Chandler (a cura di), ''I marescialli di Napoleone'', pp. 622-623.</ref>. A dicembre il [[capitano]] Soult venne assegnato allo stato maggiore della Armata della Mosella del generale [[Lazare Hoche]] e si distinse in vari combattimenti, organizzando rapidi contrattacchi a sorpresa e missioni di ricognizione; in queste circostanze esercitò anche il comando di intere brigate, nonostante il suo grado inferiore. Nel gennaio [[1794]] venne trasferito alla divisione del generale [[François Joseph Lefebvre]], che ben presto venne aggregata in Belgio alle altre forze francesi per costituire la famosa Armata di Sambre e Mosa<ref>D.Chandler (a cura di), ''I marescialli di Napoleone'', p. 623.</ref>.
 
Soult prese parte, nella divisione del generale Lefebvre, alla decisiva e combattuta [[battaglia di Fleurus (1794)|battaglia di Fleurus]] del 26 giugno 1794; durante questo accanito scontro dimostrò coraggio e tenacia, portandosi in prima linea per sostenere le sue truppe, e, dopo la vittoriosa conclusione della campagna del [[Belgio]], venne promosso l'11 ottobre [[generale di brigata]]. Nel 1795 e nel 1796 il generale Soult continuò a combattere con l'Armata di Sambre e Mosa, dimostrando ora anche qualità organizzative e soprattutto brillanti capacità tattiche alla guida dei suoi soldati nelle continue avanzate e ritirate di quella fase della [[guerra]] nei [[Paesi Bassi]] e sul [[Reno]]<ref>D.Chandler (a cura di), ''I marescialli di Napoleone'', pp. 624-625.</ref>. In questo periodo, durante il suo servizio a [[Düsseldorf]], conobbe e sposò Louise Berg, originaria di [[Solingen]], che sarebbe rimasta sua moglie per tutta la vita<ref>D.Chandler (a cura di), ''I marescialli di Napoleone'', p. 624.</ref>.
[[File:Marechal-soult.jpg|thumb|left|upright=0.6|Il maresciallo Soult]]
Nel 1797 Soult venne trasferito alla divisione del generale [[Jean Étienne Championnet]], che l'anno seguente venne schierata sulle coste della [[La Manica|Manica]] per prendere parte ad un possibile sbarco in [[Inghilterra]]; nel maggio 1798 la divisione venne impegnata a [[Ostenda]] per respingere una incursione britannica e il generale partecipò al vittorioso combattimento che si concluse con la cattura del generale britannico [[Henry Burrard]]. All'inizio della guerra della [[Seconda coalizione]] Soult ritornò a far parte della divisione del generale Lefevbre, inquadrata nella [[Armata del Danubio]], e dimostrò ancora capacità e energia nella [[prima battaglia di Stockach]] del marzo 1799. Il 21 aprile [[1799]] venne promosso [[generale di divisione]]<ref>D.Chandler (a cura di), ''I marescialli di Napoleone'', pp. 625-626.</ref>.
 
Il generale Soult passò quindi alle dipendenze della [[Armata d'Elvezia]] del generale [[Andrea Massena]]; fu durante la successiva campagna in [[Svizzera]] che egli dimostrò capacità superiori di stratega e giocò un ruolo di grande importanza per la vittoria francese. Dopo aver partecipato, guidando all'attacco frontale i suoi soldati, alla [[prima battaglia di Zurigo]] del 4 giugno [[1799]], durante la [[seconda battaglia di Zurigo]] del 25 settembre 1799 attaccò gli austriaci del generale [[Friederich von Hotze]] attraverso la [[Linth]] e ottenne una completa vittoria. Subito dopo venne distaccato dal generale MassénaMassena a sud per affrontare le truppe russe del maresciallo [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Suvirov]] che risalivano dal [[Passo del San Gottardo|San Gottardo]], e; il generale Soult organizzò un complesso sistema di colonne coordinate di fanteria che costrinsero il nemico a fuggire attraverso le [[montagna|montagne]] per evitare di essere accerchiato. Queste vittorie segnarono una svolta decisiva della sua carriera<ref>D.Chandler (a cura di), ''I marescialli di Napoleone'', pp. 626-627.</ref>.
 
Nel [[1800]] il generale Masséna, nominato comandante dell'[[Armata d'Italia]] dal Primo [[Consolato (Francia)|console]] [[Napoleone Bonaparte]], assegnò al generale Soult il comando di un'ala delle sue forze; dopo l'offensiva dell'esercito austriaco, l'armata francese fu costretta a ripiegare a [[Genova]] il 6 aprile, dove venne sottoposta ad un duro [[assedio]]. Soult organizzò con abilità le difese della città, dimostrando le sue capacità tattiche e organizzando numerose sortite di alleggerimento. Il 13 maggio [[1800]], tuttavia, durante una di queste incursioni, egli venne ferito seriamente ad una [[gamba]] e fu catturato dagli austriaci<ref>D.Chandler (a cura di), ''I marescialli di Napoleone'', pp. 627-628.</ref>.
 
== Maresciallo dell'Impero con la Grande Armata ==