Chocolat (film 2000): differenze tra le versioni

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Armande e Josephine sono entrambe insofferenti al rigore ipocrita della ''tranquillité'' e cercano come possono di trovare un modo per liberarsi dall'oppressione. Armande è in aperto contrasto con la figlia Caroline, segretaria e fervente sostenitrice di Reynaud, a causa del proprio rifiuto di conformarsi ai dettami della comunità e frequenta costantemente la cioccolateria di Vianne nonostante sia affetta da [[diabete]]. Caroline, divisa tra l'imbarazzo e la preoccupazione nei confronti della madre, non permette al proprio figlio Luc di frequentare la nonna ed è iperprotettiva verso di lui, arrivando addirittura ad impedirgli di andare in bicicletta. Josephine, invece, donna trascurata e nevrotica a causa dei maltrattamenti di Serge, sfoga la propria frustrazione con atti di [[cleptomania]], arrivando a rubare persino durante la messa. Sia Armande che Josephine ritroveranno la serenità grazie a Vianne, che aiuterà la prima a conciliarsi con Luc e darà lavoro e rifugio alla seconda quando Josephine troverà finalmente il coraggio di fuggire da Serge.
 
Reynaud, furibondo per gli stravolgimenti provocati da Vianne, ingaggia una vera e propria crociata contro la donna. Dapprima il conte cercherà di aizzare i paesani contro Vianne mettendo in giro maldicenze e con una serie di sermoni che un riluttante padre Henri sarà costretto a leggere durante la messa, poi cercherà di riabilitare Serge e salvare il suo disastroso matrimonio con Josephine; tutti i tentativi di Reynaud, tuttavia, falliranno a causa della sempre maggior insofferenza dei paesani alla ''tranquillité'' e di una Josephine ormai indipendente e libera dal controllo del marito.
 
La svolta accade quando una comunità di zingari che vive a bordo di chiatte spostandosi lungo la Tannes approda a Lansquenet. ILa gitanireazione sonodei vistipaesani conè di immediata diffidenza da parte dei paesaniostilità e Reynaud coglie l'occasione proponendo il cosiddetto "Boicottaggio dell'Immoralità", ossia un'iniziativa per cui tutti i negozianti ed esercenti di Lansquenet rifiutano di servire gli stranieri. Soltanto Vianne si mantiene estranea alla cosa e si avvicina ai gitani; un'intesa immediata e particolare scatta con Roux, affascinante zingaro stranamente impermeabile al dono di Vianne di comprendere i gusti delle persone. Vianne, tuttavia, si ritrova isolata dalla comunità a causa della sua amicizia con gli zingari, al che Armande le propone di organizzarle la festa per il suo settantesimo compleanno. Alla festa partecipano le poche persone rimaste amiche di Vianne, tra cui Roux e Josephine, e soprattutto Luc, che si presenta con un bel ritratto per la nonna. La festa si conclude felicemente a bordo delle chiatta di Roux, ma Armande pagherà caro il prezzo dei bagordi; l'anziana donna, infatti, si spegne durante la notte nella propria poltrona e sarà Luc a ritrovarla la mattina dopo.
 
Durante la notte, qualcuno incendia le chiatte degli zingari, fortunatamente senza causare vittime. Vianne, comprendendo che il responsabile è un paesano e sentendosi in colpa per la morte di Armande, conclude di non essere riuscita a cambiare le cose nella comunità e decide di lasciare Lansquenet. Anouk non vuole andarsene e tra lei e Vianne si scatena un litigio che culmina nella rottura dell'urna contenente le ceneri della madre di Vianne. L'evento è per Vianne un segnale: era stata proprio sua madre, una nomade di origine indiesudamericane, ad iniziarla all'arte del cioccolato e deglidei spostamentiviaggi, e lo spargimento delle ceneri sul suolo di Lansquenet è per Vianne un messaggio che ilè suogiunto viaggioormai èil tempo di finitorestare. A dimostrazione di ciò, Vianne trova nella cucina della cioccolateria i suoi amici paesani, a cui si è ora unita una Caroline che ha finalmente perdonato la madre e si è riconciliata con Luc, intenti a preparare i dolci per la festa di Pasqua, ormai imminente. Nel frattempo, Serge, responsabile e reo confesso dell'incendio, viene cacciato da Lansquenet da Reynaud in persona, che finalmente è costretto a riconoscere il fallimento della sua crociata.
 
La notte tra sabato e la domenica di Pasqua, Reynaud, sentendosi ormai abbandonato da tutti, si intrufola nella cioccolateria per distruggere le creazioni di Vianne; tuttavia, ingerisce per sbaglio un pezzetto di cioccolata e il conte, debilitato dal digiuno quaresimale, cede finalmente alla tentazione e finisce per abbuffarsi con tutto ciò che trova in vetrina. Vianne e padre Henri lo trovano la mattina dopo: tra il conte e la pasticcera si stabilisce finalmente un mutuo rispetto, con il primo che accetta l'insensatezza delle proprie azioni e la seconda felice di essere riuscita ad aiutarlo a lasciarsi andare. Padre Henri, alla messa di Pasqua, pronuncerà un sermone totalmente improvvisato, ma così carico di passione da riuscire a spazzare via gli ultimi rimasugli della ''tranquillité'' da Lansquenet. Alla festa di Pasqua, i paesani sono finalmente liberi, allegri e felici e persino Reynaud, ormai sereno, prende parte alle celebrazioni, gustando i dolci proposti.