Bestiario: differenze tra le versioni

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Le stesse tre fiere (lonza, lupa, leone) che [[Dante Alighieri]] incontra nell'Inferno ([[Inferno - Canto primo]]) s'inseriscono in questa concezione culturale.
 
I bestiari sono inoltre le fonti per le rappresentazioni didattico-moraleggianti di animali nella [[scultura romanica]] e nella [[scultura gotica]]. Ad esempio nella lupa si vedeva la cupidigia, nel drago il peccato, nella [[sirena (ibrido donna-pesce)]] le tentazioni, nel [[centauro]] l'eresia, nella scimmia la lussuria, nel gatto la vanità, nel cane la fedeltà, nell'[[unicorno]] la purezza. L'ammonimento contenuto in questi bestiari è di rinunciare ai vizi e di perseguire le virtù.<ref>''Zefiro, Letteratura italiana'' di Alessandra terribileTerrile, Paola Biglia, Cristina Terrile, ''Zefiro, Letteratura italiana'',; Pearson Italia, Milano-Torino 2018, pag. 16.</ref>
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==