Radiosinoviortesi: differenze tra le versioni

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radiofarmaci impiegati
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{{Disclaimer|Medico}}
La '''radiosinoviortesi''' è una [[terapia radiometabolica]] (eseguita da un [[medicina nucleare|medico nucleare]]) effettuata iniettando in un'[[articolazione]] dei [[colloide|radiocolloidi]] marcati con [[isotopi]] radioattivi emittenti [[particelle beta|particelle beta meno]]. Lo scopo di questa terapia palliativa, effettuata per trattare alcune [[reumatologia|artropatie]] infiammatorie croniche, è distruggere il [[sinovia|tessuto sinoviale]] [[ipertrofia|ipertrofico]] mediante un'elevata dose di radiazioni ad alto [[linear energy transfer|LET]] rilasciata localmente. Questo porta ad una riduzione del dolore e dell'impotenza funzionale datodati da queste patologie.
 
==Indicazioni==
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I radiocolloidi vengono iniettati direttamente in articolazione mediante un ago e successivamente [[fagocitosi|fagocitati]] dalle cellule sinoviali più superficiali che vengono quindi distrutte dalla radiazione emessa dalla sostanza iniettata. L'energia della particelle beta emesse (dipendente dall'isotopo utilizzato) condiziona la loro profondità di penetrazione nella membrana sinoviale, ed influisce quindi sull'efficacia del trattamento. Di solito, isotopi con energia maggiore (come L'[[ittrio]]-90) sono usati per trattare quindi grosse articolazioni; mentre isotopi ad energia più bassa ([[renio]]-186 ed [[erbio]]-169) si usano per le articolazioni più piccole. La dimensione delle particelle colloidali e l'[[emivita]] dell'isotopo sono inoltre importanti nel determinare la ritenzione del radiofarmaco in articolazione. Particelle troppo grandi possono portare alla formazione di [[tessuto di granulazione]], se troppo piccole invece possono diffondere nell'organismo. L'emivita dell'isotopo inoltre deve essere compatibile col tempo di ritenzione delle particelle in articolazione.
 
==Radiofarmaci impegatidisponibili==
I colloidi a base di Ittrio-90 ([[silicato]] e [[citrato]]) sono di solito utilizzati per trattare l'articolazione del [[ginocchio]] con [[attività (fisica)|attività]] da 185 a 222 M[[Becquerel|Bq]]. Il Renio-186 di solito si usa per [[spalla]], [[gomito]], [[polso]], [[anca]] ed articolazioni [[metacarpo|matacarpali]] e [[metatarso|metatarsali]], con attività variabile a seconda del distretto. L'erbio-169 di solito si usa invece per trattare le piccole articolazioni di mani e piedi (metacarpo-[[falange (anatomia)|falangee]], metatarso-falangee ed interfalangee) con attività a singola somministrazione variabili da 10 ad 80 MBq (ed attività cumulative non oltre i 555 MBq).
 
==Esecuzione del trattamento==
L'iniezione intra-articolare va eseguita sotto guida [[ecografia|ecografica]] o [[fluoroscopia|fluoroscopica]], evitando di rilasciare radiofarmaco nei tessuti molli extra-articolare (che, in tal caso, possono andare anche in [[necrosi]]. In molti casi per ridurre l'infiammazione data dall'azione delle radiazioni vengono anche iniettati dei [[corticosteroidi]]. Di solito si esegue uno studio [[scintigrafia|scintigrafico]] nel post-trattamento per verificare la corretta iniezione nello spazio intra-articolare. Per le articolazioni di medie dimensioni è anche possibile eseguire un'artrografia previsionale usando un colorante. Il trattamento può essere ripetuto dopo almeno 6 mesi (tempo necessario perchè la terapia si dimostri efficace).
 
==Controindicazioni==
Il trattamento è controindicato in [[gravidanza]], durante l'[[allattamento]] e nell'[[artrite settica]].
 
==Efficacia==
Nei pazienti con artrite reumatoide non responsiva agli altri trattamenti medici il tasso di successo della terapia radiometabolica si attesta fra il 60 e l'80%.
 
==Bibliografia==