Jean-Paul Sartre: differenze tra le versioni

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→‎Il primo esistenzialismo: La nausea e il pessimismo: all this quotes, people make mistakes
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{{citazione|L'inferno sono gli altri|''[[A porte chiuse (opera teatrale)|A porte chiuse]]''|lingua=fr|L'enfer, c'est les autres.}}
Nella fase iniziale, Sartre è ispirato da [[Heidegger]], [[Nietzsche]], [[Schopenhauer]], [[Karl Jaspers|Jaspers]] e [[Kierkegaard]]; dal punto di vista narrativo, il Sartre romanziere risente dell'influsso di [[Louis-Ferdinand Céline]]. La sua concezione è tendente al [[pessimismo]].<ref name=naus/>
''[[La nausea]]'' è il più celebre romanzo esistenzialista, assieme a ''[[Lo straniero (Camus)|Lo straniero]]'' di Albert Camus, e la prima opera pubblicata da Sartre, nonché la principale del primo esistenzialismo sartriano. Qui la vita è vista come priva di un senso necessario e vi è anche l'estraneità della coscienza nei confronti della natura, vista come brutalità priva di coscienza; è proposto una specie di dualismo tra ciò che è cosciente e ciò che è incosciente: il "Per Sè" (Pour Soi) è la coscienza, che è "nulla" ("neant") che può essere come pura possibilità, in quanto non è, pur essendo rivolta, come coscienza intenzionale all'"essere". L'"'essere"'', come "essere in sè" (in sè) è statico, monolitico e inerte, e costituisce il riferimento dell'intenzionalità della coscienza. Questa nella sua progettualità tende all'"essere in sè", senza mai raggiungerlo. Sartre lamenta il fatto che la [[realtà]] non dia [[significato]] da sé, ma che è la coscienza dell'uomo a doverglielo dare. Non esiste un essere necessario (cioè "[[Dio]]") che possa dare significato dall'esterno a questa condizione esistenziale.<ref name=naus/>
 
In questo momento la visione sartriana rimane [[pessimismo|pessimista]] e [[nichilismo|nichilista]].<ref name=naus>[http://www.homolaicus.com/letteratura/sartre.htm ''La nausea'' di Sartre], homolaicus.com</ref>