Storia della Repubblica Italiana: differenze tra le versioni

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=== Le elezioni del 2018, la lunga crisi e il governo Conte ===
I risultati delle [[Elezioni politiche italiane del 2018|elezioni del 2018]] hanno visto il [[Movimento 5 Stelle]] affermarsi come lista più votata, con oltre il 32% di preferenze, mentre la coalizione più votata, quella di centro-destra, ha complessivamente raccolto circa il 37% dei voti<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni2018/2018/03/06/news/elezioni_2018_il_calcolo_dei_seggi_nel_proporzionale_per_il_m5s_altri_133_deputati-190563291/|titolo=Elezioni 2018, il calcolo dei seggi nel proporzionale: per il M5s altri 133 deputati|pubblicazione=la Repubblica|data=6 marzo 2018|accesso=6 marzo 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-03-04/seggi-chiusura-l-affluenza-batte-previsioni-attesa-gli-exit-poll-194333.shtml?uuid=AEfoy0AE&refresh_ce=1|titolo=Trionfo M5S, exploit Lega. Crolla il Pd. Centro-destra il più votato. Piazza Affari in calo|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|data=5 marzo 2018|accesso=6 marzo 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://elezioni.repubblica.it/2018/cameradeideputati|titolo=Elezioni 2018 - Risultati|pubblicazione=repubblica.it|accesso=6 marzo 2018}}</ref>. L'affluenza in Italia si è attestata al 72,93% per la Camera dei deputati e al 72,99% per il Senato, in calo di circa il 2,3% rispetto le [[Elezioni politiche italiane del 2013|elezioni del 2013]], risultando la più bassa nella storia repubblicana italiana (dal 1948)<ref name="affluenza 2013">{{cita web|url=https://cise.luiss.it/cise/2013/02/25/mai-unaffluenza-cosi-bassa-alle-elezioni-politiche-dal-1946/|titolo= Mai un’affluenza così bassa alle elezioni politiche dal 1946 |data=25 febbraio 2013|editore=CISE - Centro Italiano Studi Elettorali }}</ref>.
 
Il 23 marzo successivo, come da prassi costituzionale, si riunisce il Parlamento per la prima seduta della XVIII legislatura: vengono eletti [[Roberto Fico]] come Presidente della [[Camera dei deputati]] al quarto scrutinio e [[Maria Elisabetta Alberti Casellati]] come Presidente del [[Senato della Repubblica]] al terzo scrutinio. Il giorno stesso il [[governo Gentiloni]] rassegna le dimissioni, rimanendo in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni iniziano il 4 aprile, e terminano con un nulla di fatto. Un secondo giro viene convocato per la settimana successiva, anche in questo caso senza alcun effetto.
 
Il 18 aprile il Presidente della Repubblica Mattarella convoca al Quirinale la presidente del Senato Casellati, a cui conferisce un mandato esplorativo teso a verificare l'esistenza di una maggioranza parlamentare tra i partiti della coalizione di centro-destra e il Movimento 5 Stelle e di un'indicazione condivisa per il conferimento dell'incarico di Presidente del Consiglio, chiedendole di riferire entro la giornata di venerdì 20. Nella stessa giornata iniziano le sue Consultazioni a Palazzo Giustiniani dove incontra le delegazioni di M5S, Lega, FI e FdI. Il tentativo tuttavia risulta vano.
 
Pochi giorni più tardi, Mattarella convoca al Quirinale il Presidente della Camera Roberto Fico, a cui conferisce un mandato esplorativo teso a verificare l'esistenza di una maggioranza parlamentare tra [[Movimento 5 Stelle]] e Partito Democratico, che alla fine porta a un dialogo tra i due partiti, stroncato tuttavia dalle parole di [[Matteo Renzi]] a un talk show in televisione. A questo punto Mattarella avvia una nuova fase di consultazioni, la terza, anche questa andata in fumo. Al termine della giornata rilascia una dichiarazione indicando come unica soluzione della crisi la costituzione di un "governo neutrale" che lasci spazio a un governo politico qualora dovessero concretizzarsi degli accordi tra 2 dei 3 poli o porti il Paese a nuove elezioni all'inizio del 2019 dopo gli adempimenti connessi alla sessione di bilancio (compreso l'annullamento delle clausole di salvaguardia che comportano l'aumento dell'IVA).
 
È a questo punto che si apre un ponte tra [[Lega Nord|Lega]] e Movimento 5 Stelle, con i due leader Salvini e Di Maio seduti ad un tavolo per scrivere un contratto di governo. Viene individuato come premier del governo “giallo-verde” il giurista [[Giuseppe Conte]], che viene convocato al Quirinale il 23 maggio per ricevere l’incarico di formare un governo. Conte avvia una propria fase di consultazioni a Montecitorio con tutti i gruppi parlamentari. Nel frattempo si era fatto il nome di [[Paolo Savona]] come ministro dell’Economia, che scatena molto rumore a causa delle sue posizioni anti-euro. Proprio questo nome causa la temporanea rottura dell’accordo M5S-Lega e la rinuncia di Conte dell’incarico di formare il governo. Il Presidente Mattarella, a questo punto, convoca [[Carlo Cottarelli]] e gli affida l’incarico di formare il governo. Incarico che però dura poco, allorquando [[Matteo Salvini]], [[Luigi Di Maio]] e Conte riprendono le trattative che si concludono con la convocazione di Conte al Quirinale e l’accettazione (senza riserva) di formare il governo. Sono passati 89 giorni dalle elezioni: si tratta della crisi di governo più lunga della storia repubblicana.
 
Il governo Conte (con Savona spostato agli Affari europei e [[Giovanni Tria]] titolare dell’economia) giura il 1º giugno e ottiene la fiducia il 5 al Senato e il 6 alla Camera.
 
== Note ==