Palazzo Te: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Sala dei giganti}}
*''[[Sala dei giganti]]'': l'affresco della ''Caduta dei Giganti'' fu dipinto fra il [[1532]] e il [[1535]] ricoprendo la sala dalle pareti al soffitto con l'illusionistica rappresentazione della battaglia tra i [[Giganti (mitologia greca)|Giganti]] che tentano di salire all'[[Olimpo (Grecia)|Olimpo]] e [[Zeus]]
*''Sala
*''Sala di [[Amore e Psiche]]'': è la sala da pranzo del duca. Interamente affrescata, ogni parete raffigura lussuriosa la mitologica storia di Psiche, è il simbolo dell'amore del duca per [[Isabella Boschetti]]. La fonte letteraria sono [[Le metamorfosi (Apuleio)|le metamorfosi]] di [[Apuleio]]. Alle altre due pareti, senza relazioni con la vicenda, sono presenti episodi mitologici con [[Marte (divinità)|Marte]] e [[Venere (divinità)|Venere]] e, sopra le finestre e il camino, vari amori divini.<ref>[http://www.palazzote.it/pte/index.php?option=com_content&view=article&id=67&Itemid=231 Camera di Amore e Psiche<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140908000153/http://www.palazzote.it/pte/index.php?option=com_content&view=article&id=67&Itemid=231 |data=8 settembre 2014 }}</ref>
*''Sala delle
*''Sala dei
*''Sala delle
*''Sala di [[Ovidio]] e delle Metamorfosi''
*''Sala del Sole e della Luna'': prende il nome dall'affresco centrale della volta che raffigura i carri del Sole e della Luna. Citata come "salotto" nei documenti, la camera aveva la funzione di introdurre gli ospiti alle salette più riservate delle Imprese e di Ovidio. Alla sommità dell'ampia volta a schifo si apre uno sfondato prospettico che raffigura l'allegoria del carro del Sole al tramonto e quello della Luna che spunta, metafora del trascorrere incessante del tempo. Una lunga tradizione vuole che l'affresco sia stato eseguito dal più brillante allievo di Giulio Romano: il bolognese [[Francesco Primaticcio]]. Pur in mancanza di certezza documentale, la qualità dell'opera non contraddice tale opinione. Le vele della volta sono decorate a lacunari (192 tra losanghe e triangoli ai bordi della composizione) con rilievi di stucco, su fondo celeste, raffiguranti uomini, animali, emblemi e le imprese del Ramarro e del Monte Olimpo, predilette da Federico II. Le raffigurazioni sono tratte dal repertorio classico: monete e gemme, di cui Giulio Romano era collezionista. Il soffitto e il cornicione sottostante, analogamente alle altre decorazioni di quest'ala del palazzo, sono collocabili agli anni 1527-28.<ref>{{Cita news|lingua=it|nome=Laura Gradella - Maggioli|cognome=WebMaster|url=http://www.palazzote.it/index.php/it/palazzo-te/sale-monumentali/camera-del-sole-e-della-luna|titolo=Camera del Sole e della Luna|accesso=2018-06-20}}</ref>
*''Sala degli Imperatori''
*''Sala dei bassorilievi'' e ''Sala dei Cesari'': sono salette chiaramente omaggianti l'imperatore [[Carlo V]] da cui Federico ottenne nel [[1530]] il titolo di [[duca]].
*''Loggia d'onore'': è la loggia che si affaccia alle pescherie, parallela a quella “Grande” che segna l'ingresso del palazzo e mostra l'incantevole visuale del giardino che si chiude a nord con l'esedra. La volta è divisa in grandi riquadri con cornici di canne palustri nei quali è rappresentata storia biblica di [[Davide]]. Colonne e statue nelle nicchie completano il loggiato.
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