Mine vaganti: differenze tra le versioni

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Tommaso Cantone, dopo aver lasciato la terra d'origine a causa dell'aria arretrata e bigotta, risiede a [[Roma]] da diverso tempo, dove ha avuto modo di crearsi una sua indipendenza e lì vive alla luce del sole la propria omosessualità con il compagno Marco. Dopo parecchio tempo, deciso a rivelare alla propria famiglia il suo orientamento sessuale, ritorna nella sua terra natale, il [[Salento]], dove viene a confrontarsi con i borghesi genitori e una società, appunto, diversa. I Cantone sono una famiglia numerosa e bizzarra, nota a [[Lecce]] come proprietaria di un grande pastificio industriale. Tommaso dovrà fronteggiare la soffocante madre Stefania, il severo e duro padre Vincenzo, la sorella Elena che aspira a una vita migliore rispetto a quella di casalinga, e il fratello maggiore Antonio, che il padre vorrebbe venisse affiancato da Tommaso nella gestione del pastificio. Del numeroso clan dei Cantone fanno parte anche l'eccentrica zia Luciana e la nonna, imprigionata nel ricordo di un amore perduto, ma con una sua dolente e comprensiva saggezza.
 
Tra segreti, liti e colpi di scena, il soggiorno in famiglia di Tommaso si protrarrà più del previsto. Infatti Antonio (che era l'unico in famiglia che sapesse dell'omosessualità del fratello minore Tommaso), rivela alla famiglia la propria omosessualità e viene cacciato di casa dal padre Vincenzo. Toccherà così a Tommaso, rimasto unico "maschio" in famiglia, gestire il pastificio e la nuova linea imprenditoriale; attività che dovrà svolgere insieme conad Alba Brunetti, la figlia del socio del padre, in cui Tommaso troverà una amica e confidente preziosa.
 
== Produzione ==