James Hudson: differenze tra le versioni

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Nel gennaio 1852 Hudson venne accreditato a Torino, in sostituzione di Abercromby, come inviato straordinario e ministro plenipotenziario.
 
Il 15 febbraio dello stesso anno Hudson presentò al re Vittorio Emanuele II in pubblica udienza le credenziali che lo accreditavano come ministro, iniziando ufficialmente la missione come rappresentante della regina Vittoria presso il Regno di Sardegna. Sir James ebbe poi un colloquio con il marchese Massimo d'Azeglio, allora presidente del consiglio, con il quale iniziò la sua missione. Si stabilì quindi presso la sede della legazione britannica, in quel momento ospitata a [[Palazzo della Cisterna]].<ref>Successivamente la sede venne spostata in Palazzo San Giorgio.</ref>
 
In quegli anni la missione diplomatica di rango più elevato era l'ambasciata, mentre al secondo livello vi era la legazione, retta da un ministro plenipotenziario. A Torino, negli ultimi anni di storia del regno di Sardegna, non vi erano ambasciate, ma le grandi potenze come Austria, Francia, Regno Unito, Russia e Prussia avevano una legazione. Ciascuna legazione aveva un numero ridotto di funzionari; oltre al capo missione, infatti, vi erano uno o al massimo due segretari o addetti di legazione. I capi missione erano inoltre soggetti ad avvicendamento ogni tre anni. Sir James Hudson, invece, ricoprì le funzioni per undici anni, dal 1852 al 1863, due anni dopo la morte di Cavour<ref>A. Clarke, ''Cavour e Hudson (1855-1860)'', con appendice a cura di O. Barié, Miscellanea Cavouriana, Fondazione Camillo Cavour, Torino 1964.</ref>; ciò dimostra il particolare interesse che il governo di Londra aveva per la questione italiana.