Paolo Caccia Dominioni: differenze tra le versioni

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Trasferitosi a [[Palermo]], allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] si arruolò immediatamente volontario nel [[Regio Esercito]].
 
Dopo un primo periodo, come soldato semplice in forza al 10°º bersaglieri nella sede di Palermo, frequentò il corso ufficiali a [[Torino]] dal novembre [[1915]] al marzo [[1916]].
Venne quindi assegnato al [[Arma del genio|Genio Pontieri]], dove, divenuto [[tenente]], nel maggio del [[1917]] si guadagnò una medaglia di bronzo al valore militare, per il [[decima battaglia dell'Isonzo|forzamento dell'Isonzo]] nei pressi di [[Canale d'Isonzo]] durante il quale riportò una ferita non grave.
 
Dietro sua richiesta venne trasferito ad una sezione [[lanciafiamme]], di cui disegnò lo stemma di specialità, operante in prima linea sul [[Carso]] nell'agosto 1917, dove riportò una seconda ferita alla mano.
 
Dopo la [[battaglia di Caporetto|ritirata di Caporetto]] dell'ottobre-novembre 1917, Caccia Dominioni fu trasferito in seconda linea nella valle del [[Brenta (fiume)|Brenta]] dove fu raggiunto dalla notizia della morte in combattimento del fratello Francesco Nicolò detto ''Cino'', sottotenente del 5°º alpini, il 29 gennaio [[1918]].
 
Trasferito in [[Libia]] a motivo del lutto nell'aprile 1918, venne adibito a servizi di guarnigione nei dintorni di [[Tripoli]], dove lo sorprese l'annuncio della Vittoria (4 novembre 1918).