Festa del Redentore: differenze tra le versioni

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== Origini ==
La festa del Redentore è l'evento che ricorda la Grazia ricevuta dalla città di far terminare la peste e, per volere del doge ai tempi in cui fu chiesta, fu fatta la promessa che ogni anno, nel giorno in cui la città fosse stata dichiarata libera dal flagello, si sarebbe tenuta una processione fino alla nuova chiesa votiva. La sua costruzione per ordine del [[Repubblica di Venezia|Senato veneziano]] (4 settembre [[1576]]) avvenne sull'isola della Giudecca nell'area del convento francescano. La nuova [[Chiesa del Redentore]] quale [[ex voto]] per la liberazione della città dalla [[peste]] del [[1575]]-[[1577]], flagello che provocò la morte di più di un terzo della popolazione della città in soli due anni,
Fu commissionata al Palladio. <br />Alla fine della pestilenza, nel luglio del [[1577]], si decise di festeggiare con decorrenza annuale la liberazione, con allestimento di un ponte votivo.<br />Questa celebrazione diventa una tradizione ancora attiva dopo quasi cinque secoli. Così come altre in Venezia: l'apparizione della Madonna sull'isola di Pellestrina (1516) che chiese preghiere in cambio dell'arresto dell'attacco turco, e un altro ex voto di liberazione da un'altra pestilenza,
quella del 1600 di cui narrò anche il Manzoni, che portò alla costruzione della Madonna della Salute (del Longhena) e che oggi viene parimenti ricordata con una processione su ponte di barche e con il tipico piatto "castradina".