Cromatografia di esclusione molecolare: differenze tra le versioni

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{{F|chimicaprocessi chimici|luglio 2017}}
[[File:Size exclusion.jpg|thumb|upright=1.4|Apparecchiatura utilizzata per effettuare cromatografia di esclusione molecolare]]
 
La '''cromatografia di esclusione molecolare''' è un processo di analisi che si utilizza per separare sostanze organiche aventi elevati [[peso molecolare|pesi molecolari]], soprattutto proteine e macromolecole.
 
Il concetto che sta alla base di questa separazione è molto semplice: la "[[fase (chimica)|fase]] stazionaria", ovvero la resina, è costituita da granuli di gel con pori di dimensione controllata. La reazione tra destrano e epicloridrina determina la formazione di un polimero chiamato Sephadex ampiamente utilizzato come resina per gel filtrazione. La "fase mobile" è un solvente organico o acquoso ed eluisce i soluti attraverso la colonna cromatografica.
 
I soluti con un volume maggiore dei pori della fase stazionaria (ovvero con un peso molecolare molto elevato) usciranno dalla colonna con il fronte del solvente, i soluti che invece hanno dimensioni minori rispetto al diametro e alla superficie dei pori saranno trattenuti dalla colonna per un tempo inversamente proporzionale al peso molecolare del soluto stesso.
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I materiali rigidi sono in genere [[silice]] ed [[allumina]]. Hanno il pregio di non deformarsi sotto alte pressioni, ma possono dare interazioni di [[adsorbimento]] con i soluti. Si elimina l'adsorbimento funzionalizzando i gruppi [[silanolici]] della silice con gruppi [[trimetilclorosilano]].
 
I materiali semirigidi sono [[copolimero|copolimeri]]. Il più diffuso è quello formato da [[stirene]] e [[divinilbenzene]]. Il loro pro è di risultare inerti di fronte ai soluti. Il loro contro è che ad alte pressioni i loro pori si distorcono parzialmente. Si può ovviare a ciò aumentando la percentuale di divinilbenzene.
 
I materiali soft sono formati da polisaccaridi. Questo materiale viene poco utilizzato perché all'aumentare della pressione i suoi pori subiscono forti distorsioni.