Marcello Caetano: differenze tra le versioni

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Sul fronte politico Caetano sciolse la temuta [[polizia segreta]] [[PIDE]] trasformandola nella DGS (''Direcção Geral de Segurança'', Direzione generale della sicurezza).
Caetano convertì poi il partito unico salazarista ''[[União Nacional]]'' in ''AcciónAcção Nacional Popular'' (Azione Nazionale Popolare). Ci fu un'apertura di facciata all'opposizione che, sebbene formalmente ammessa alle elezioni dal [[1969]], di fatto non poté vincere mai nessun seggio.
 
Sul piano della politica colonialista, fin dall'inizio del 1960 le province portoghesi in Africa iniziarono [[guerra coloniale portoghese|una lotta indipendentista]] ma vennero respinte dall'allora Presidente Salazar attraverso cospicui invii di truppe per combattere i ribelli. Nel 1970, la guerra in Africa stava consumando fino al 40% del bilancio portoghese e non vi era alcun segno di una soluzione politica definitiva. A livello militare, una parte della [[Guinea-Bissau|Guinea Portoghese]] divenne ''de facto'' indipendente dal 1973, nonostante la capitale e le città principali giacessero ancora sotto il controllo portoghese. In [[Angola]] e [[Mozambico]], i movimenti di indipendenza furono predominanti nelle zone di campagna dove l'esercito portoghese si era ritirato. Le forze combinate della guerriglia come i gruppi [[MPLA]], l'[[UNITA]], e il [[Fronte Nazionale di Liberazione dell'Angola|FNLA]] in Angola, o il [[Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde|PAIGC]] in Guinea-Bissau e Capo Verde e il [[FRELIMO]] in Mozambico, continuavano a creare serie difficoltà alle Forze Armate portoghesi demotivate e risentite, inducendo il dubbio e la dissidenza nei confronti del regime. Durante la guerra, le [[Nazioni Unite]] approvarono sanzioni riguardanti il commercio di armi nei confronti del Portogallo e gli USA impedirono l'uso di mezzi NATO per la repressione coloniale, anche se furono costretti a ritirare il loro appoggio ai movimenti di liberazione di fronte alla minaccia portoghese di abbandonare l'organizzazione.