Rolph Schroeder: differenze tra le versioni

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Rolph Schroeder iniziò a studiare il violino a 6 anni. Dodicenne si trasferì a Berlino, per continuare gli studi con Henri Marteau. Dal 1921 al 1949 fu la spalla di diverse orchestre, a Norrköping in Svezia, alla Radio di Francoforte, allo Staatstheater di Kassel e alla Filarmonica di Dresda. Nel 1932 fondò il Quartetto Schroeder.
 
Alla fine degli anni venti Schroeder fu uno dei precursori dell’interpretazione della musica barocca con un nuovo modello di arco il cosiddetto ‘arco curvo’.<ref>Nel corso del tempo altri violinisti, come Emil Telmányi, Tossy Spivakovsky, Roman Totenberg, Georges Frey, si sono interessati all’arco curvo. Anche Jacques Thibaud e Arthur Grumiaux ne hanno fatto uso ma solo in forma privata; in tempi più recenti anche il violoncellista e compositore Michael Bach ha esplorato le potenzialità dell'arco curvo, elaborando un nuovo modello in collaborazione con specialisti di varie discipline</ref> Nel 1928, ispirato dalla lettura di un libro di [[Albert Schweitzer]]<ref>Albert Schweitzer, ''J. S. Bach, Le Musicien-Poète'', Leipzig, Breitkopf & Härtel - P. Costellot, 1905</ref>, Schroeder iniziò a costruire un arco curvo che gli consentì di suonare brani polifonici senza ‘spezzare’ gli accordi. Con questo arco, completato nel 1932, apparve per la prima volta alla radio di Francoforte. Nello stesso anno Schweitzer lo ascoltò. Questo concerto consentì a Schroeder e Schweitzer di entrare in contatto l’anno successivo con la “Societé des Amis du Conservatoire” di Strasburgo, dove Schweitzer tenne una conferenza introduttiva al concerto di Schroeder.<ref>Cfr. Albert Schweitzer, ''Der für Bachs Werke für Violine solo erforderte Geigenbogen'', in ''Bach - Gedenkschrift'', Zürich 1950</ref>
 
A causa degli effetti della guerra e della perdita del suo arco curvo, Schroeder intraprese una nuova costruzione dell’arco e nel 1949 contattò nuovamente Schweitzer. Nel 1950, in occasione del 200° anniversario della morte di Bach, Schröder scrisse un articolo sull’esecuzione polifonica del violino<ref>Rolph Schroeder, ''Über das Problem des mehrstimmigen Spiels, in Johann Sebastian Bachs Violinsonaten'', in Hans-Heinz Draeger-Karl Laux (ed.), ''Bach-Probleme, Festschrift zur Deutschen Bach-Feier'', Leipzig 1950, pp. 74-80</ref> Nel 1952 registrò le Sonate e Partite di Bach con l’arco curvo in presenza di Schweitzer.
 
È mancato nel 1980 a Kassel. Un allievo di Schroeder, il violinista Rudolf Gähler ha scritto un libro<ref>Rudolf Gähler, ''Der Rundbogen für die Violine - ein Phantom?'', Con Brio Verlagsgesellschaft Regensburg, 1997</ref> nel quale sono spiegati in dettaglio i legami storici e personali che hanno portato alla costruzione dell'arco curvo di Schröder. Un altro allievo di Schroeder, il violista Hartmut Lindemann continua la tradizione dell’arco curvo suonando in pubblico sia con l’arco tradizionale sia con l’arco curvo.
 
==Note==